sabato 26 febbraio 2011

Morto il presidente dell'Associazione produttori di trippa

Luca Casto, 31 anni, di Moncalieri (Torino), e Gianni Incerti-Medici, 60 anni, di Perugia hanno perso la vita in un tragico incidente automobilistico avvenuto all’alba di giovedì 24 febbraio sull’Autostrada del Sole A1 tra Terre di Canossa Campegine e Parma. Luca Casto, presidente dell’associazione nazionale dei produttori di trippa, e dirigente nell’azienda di famiglia fondata dal padre Paolo, "La trippa ‘d Moncalé", stava tornando verso casa alla guida della sua Peugeot 206 quando - secondo i primi rilievi della polizia stradale - avrebbe perso il controllo dell'auto, che ha sbandato urtando un furgone e quindi si è ribaltata contro il guardrail. Nell’incidente ha perso la vita anche Incerti-Medici che dopo la collisione con la Peugeot di Casto ha violentemente tamponato un secondo furgone. Numerosi altri veicoli sono rimasti coinvolti nell'incidente tanto che il tratto autostradale al km 120 in direzione Milano è stato chiuso al traffico dalle 6,50 fino alle 8, creando diversi chilometri di coda. Sul luogo dell’incidente sono intervenute le pattuglie della Polizia Stradale, i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, oltre al personale della Direzione 3 Tronco di Bologna dell'Autostrada.

mercoledì 16 febbraio 2011

Nyotaimori di trippa: sarà vero?

Un blog sudafricano ha recentemente pubblicato un articolo riguardo ad una presunta notizia di cronaca apparsa sui giornali locali, dal titolo "Scoperti a mangiare trippa sul corpo nudo di una ragazza". La tradizione di gustare specialità culinarie su vassoi au naturel non è cosa nuova. In Giappone, dove la presentazione dei cibi ricopre un ruolo fondamentale, si parla di nyotamori ovvero "presentazione del corpo femminile", termine usato per quando il sushi viene servito direttamente sul corpo di ragazze nude. Detto fra noi, un nyotaimori di trippa sembra alquanto inverosimile e questa notizia è dunque da prendere cum grano salis... ma anche con un po' di salsa verde, non si sa mai.
EATING TRIPE OFF A NAKED MAIDEN
A Joburger with a new BlackBerry went to Zululand (currently known as Northern KZN) and claims to have seen a headline in one of the Zulu language papers proclaiming: "Kutholakele izinsizwa zincinda usu phezu kwentokazi inqunu" meaning "Young men found eating tripe on the body of a naked maiden". I guess Zulus don't eat sushi like Kenny Kunene, so they went for tripe instead. But again the headline could be a rumour as the BlackBerry chap says there were no pictures to go with the story. [...] Since body sushi is called Nyotaimori, what will body tripe be called, Nyam’ayipholi?

L'osteria del Fiuranell a Verderio Superiore

L'osteria del Sala era chiamata del Fiuranell, nome ereditato da un loro trisnonno vissuto nell'Ottocento, di nome Fiorano. Si trovava proprio sull'angolo tra la via Principale e la via Fontanile, dove ora c'è il parrucchiere. All'ingresso trovava posto un enorme bancone per la mescita del vino con alle spalle una parata di misurini in vetro: da un litro, da mezzo, da un quarto e perfino da un quinto di litro. Completavano la parata tantissimi bicchieri e caraffe di diverse misure. Dopo un breve corridoio si arrivava in un altro locale con i tavoli, dove gli avventori si fermavano a bere o a giocare. In inverno veniva accesa una grossa stufa in ceramica, simile a quelle tirolesi. Annessa a questo locale c'era un'ampia cucina con un grande camino dove, sempre in inverno, alcuni uomini usavano sedere sulle panche di legno e, soprattutto il pomeriggio della domenica, passavano il tempo a parlare dei lavori agricoli al calore della fiamma. In estate invece venivano preparati anche i tavoli all'esterno, sotto il porticato o in cortile. Oltre che un'osteria, il Fiuranell era una trattoria dove si poteva mangiare dell'ottimo brasato con polenta e bere un barbera forte del Piemonte. Ogni venerdì sera inoltre venivano preparati trenta, quaranta chili di trippa, buseca, che si poteva mangiare sul posto, oppure come facevano molte famiglie soprattutto di Verderio Inferiore, se ne poteva riempire il pentolino di alluminio con il coperchio, stuen, caldaio o paiolo, e portarsela a casa. La famiglia Sala macellava anche il bestiame, soprattutto mucche, e ne vendeva la carne.


Questo brano - pubblicato sul blog di Marco Bartesaghi che si occupa della storia di Verderio Superiore (Lecco) - è stato tratto dal libro di Giulio Oggioni "Quand sérum bagaj" (p. 32), pubblicato nel 2004 dalla casa editrice Marna.

martedì 15 febbraio 2011

Trippa con lenticchie

La cuoca Daniela di IdeeRicette.it, nel suo nuovo sito RicetteCondivise.it, ha realizzato un curioso accostamento tra trippa e lenticchie. "Inizio anno avevo surgelato le lenticchie lesse biologiche avanzate dal cenone. L'altro giorno mia mamma le ha scongelate per farci la pasta ma non avevo voglia di pasta e lenticche, così le ho detto, di getto, che mi sarebbero piaciute magari al pomodoro insieme alla trippa". Accostamento riuscito e... il giorno dopo il piatto è ancora più saporito!
Ingredienti per 3 persone: 300 grammi di trippa precotta, 300 grammi di lenticchie lessate, un aglio, foglie di sedano, salsa pronta di ciliegino Agromonte, un quarto di cipolla, sale, olio, aceto. In un tegame con un po' di olio far rosolare delicatamente lo spicchio d'aglio in camicia, aggiungere la salsa pronta di ciliegino e le foglie del sedano a pezzetti. Far insaporire alcuni minuti quindi aggiungere le lenticchie già cotte. Tagliare a striscioline la trippa su un tagliere, lavarla con acqua e aceto e sciacquarla sotto acqua corrente. In un'altra padella mettere la trippa a cuocere a fiamma media e coprire con un coperchio in modo da fargli rilasciare la propria acqua di cottura. Eliminare l'acqua e far asciugare scoperto, sempre a fiamma media. Mettere la trippa in un piatto e far soffriggere nella stessa padella la cipolla a pezzetti con l'olio, aggiungere un altro po' di salsa pronta di ciliegino e far insaporire. Rimettere la trippa in padella e farla finire di cuocere nel pomodoro. A fine cottura aggiungere le lenticchie e far insaporire il tutto. Buon appetito! Tempo indicativo di preparazione: 25 minuti.

sabato 5 febbraio 2011

Trippa alla carnica da Mandi!

L'osteria friulana Mandi! di Milano, che si trova in via Nicola d'Apulia 4, per tutto il mese di febbraio propone nel suo menù la trippa alla carnica, cucinata dalla signora Silvana con sedano, carote, cipolle, pomodorini freschi e formàdi frant. Per chi non lo sapesse il formàdi frant è un formaggio insolito dal sapore dolce e piccante, ottenuto dalla miscela di pezzetti ("frantumi") di vari tipi di formaggi Carnia tipo "latteria" di diversa maturazione, da quelli freschi a quelli stagionati più di sei mesi, sminuzzati ed impastati a mano con aggiunta di sale, pepe, aromi, latte e panna, in un composto omogeneo che viene fatto riposare, pressato in contenitori di legno, per alcune settimane; una soluzione questa che permetteva ai contadini friuliani di riutilizzare e conservare formaggi non idonei alla stagionatura. Il "mese della trippa alla carnica" (coì è stata battezzata l'iniziativa) è un'occasione per gustare uno dei piatti tipici della tradizione friuliana, assieme alle tagliatelle con capriolo e porcini, alla pasta e fagioli, al goulash e ad altre specialità regionali. La prenotazione è consigliata (tel. 02.289.36.55 oppure 338.166.68.17). L'osteria Mandi! è aperta solo a cena e chiusa la domenica.

mercoledì 2 febbraio 2011

Ragù di trippa

Dopo la ricetta del ragù di lampredotto, eccone una per un ragù stavolta di trippa, proposta dal blog FraGolosi:
Ingredienti per 4 persone: 400 grammi di trippa già pulita, 1 carota, 1 cipolla, 1 costa di sedano, qualche foglia di basilico e di salvia, 30 grammi di doppio concentrato di pomodoro, 2 foglie di alloro, 1 bicchiere di vino rosso, olio extravergine di oliva, sale, pepe e peperoncino. Lavare la trippa e farla bollire in abbondante acqua salata assieme all'alloro. A tre quarti di cottura, scolarla, eliminare l'alloro e tagliarla prima a pezzi e, poi, a striscioline. A parte, versare cinque cucchiai di olio in un tegame. Lasciarvi appassire un trito di carota, cipolla, sedano, basilico e salvia. Unire la trippa e lasciarla insaporire. Sfumarla, poi, con il vino rosso e lasciare evaporare l'alcool. Aggiungere, quindi, il concentrato di pomodoro e mescolare il tutto accuratamente. Insaporire di sale, di pepe e di peperoncino. Successivamente, aggiungere acqua calda fino a coprire la trippa. Portare a cottura, a fuoco medio ed a tegame coperto. Avere l'accortezza di mescolare la trippa di tanto in tanto, per evitare che si attacchi sul fondo del tegame. A fine cottura, deve risultare un ragù piuttosto ristretto. Il ragù di trippa è indicato per condire gnocchi o pasta, preferibilmente preparati in casa.