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martedì 29 marzo 2022

Abbiamo lo stomaco che ci vuole



A Camaiore, in provincia di Lucca, Quinto Quarto Osteria insegue il sogno di creare una realtà ristorativa basata su tre concetti fondamentali: il recupero, la stagionalità, e l'impatto zero. Seguendo un'alimentazione varia e sostenibile che protegga la biodiversità, e lottando per ridurre lo spreco di cibo, in cucina si può recuperare il tempo e si possono recuperare le stagioni: nel salvare una ricetta, un piatto tradizionale, una coltivazione abbandonata, il concetto di recupero diventa un gesto culturale e sociale. Per mercoledì 30 marzo alle ore 20:30 Quinto Quarto Osteria propone dunque "Tuscany Tripp... Ci vuole stomaco". Il menù della serata prevede insalatina di cuffia con verdure croccanti, seguita da raviolo di lampredotto e da centopelli in umido. In chiusura piccola pasticceria. Il prezzo è fissato in 35 euro a persona (bevande escluse) ed è gradita la prenotazione chiamando il 0584.344462 o inviando un messaggio WhatsApp al 339.3834155.

mercoledì 23 marzo 2022

Il lampredotto di Paolo Gori al Fuori di Taste



Nell'ambito della quindicesima edizione di Pitti Taste a Firenze, che si terrà dal 26 al 28 marzo, la rassegna "Fuori di Taste" propone eventi dedicati alle eccellenze gastronomiche organizzati negli ambienti più prestigiosi della città. Sabato 26 Bonverre sul terrazzo dell'Hotel Plaza Lucchesi, nel cuore di Firenze, organizza una speciale serata di degustazione in collaborazione con PostalMarket. Presente all'evento lo chef Paolo Gori della storica Trattoria Da Burde ed il suo lampredotto inzimino, una interpretazione della tradizione toscana più autentica, che verrà servito all'inizio del percorso di degustazione che coinvolge altri prodotti e produttori d'eccellenza.

venerdì 25 febbraio 2022

Trippa alla romana illimitata



Da oltre mezzo secolo Seri Il Forno a Roma è un locale innovativo che offre non solo prodotti da forno ma anche una gastronomia variegata basata sulla grande qualità delle materie prime presentando piatti della tradizione romana ed idee legate alla cucina nazionale. Giovedì 3 marzo, dalle 18:30 del pomeriggio, Seri Il Forno propone una serata "All you can eat" ma alla romana. Un'occasione dunque per gustare quantità illimitate di trippa alla romana, ma anche ravioli di coda alla vaccinara, polpettine al pomodoro, fagioli con le cotiche, mozzarella in carrozza, tagliolini cacio e pepe, mezzemaniche alla carbonara, caserecce alla papalina, straccetti con carciofi saltati, pollo coi peperoni e gli immancabili saltimbocca alla romana. Il costo è di 20 euro a persona, bevande escluse.

venerdì 19 novembre 2021

Visto e visitato

La coincidenza ha voluto che mi trovassi oggi in quel di Bergamo a soli dieci minuti di macchina dall'Hosteria del vapore che qualche giorno fa aveva pubblicato su Instagram una splendida fotografia di una delle loro proposte di antipasto, ovvero la "Tutt'altro che calamaro - trippa fritta super crunchy". Visto poi che in cima al menù svettava pure la "Oggi trippa - trippa alla bergamasca", mi capite che non ho potuto fare altro che fare una religiosa visita al locale.



L'Hosteria del vapore si trova a Carobbio degli Angeli, e più precisamente nel borgo di Cicola, nel corpo centrale del castello dei Conti Suardo. Fin dal 1870 è stata gestita dalla famiglia Berzi, oggi alla sesta generazione di osti. Il nome del locale deriva da un vecchio treno a vapore che transitava nella strada adiacente agli inizi del Novecento e che faceva tappa proprio fuori dal locale per rifornirsi di acqua e carbone. L'antica biglietteria, così come l’insegna originale (poi riutilizzata come logo del ristorante) fanno bella mostra di sé in una delle sale del locale.



La "stazione di partenza" (così viene simpaticamente presentata la selezione di antipasti) per me è stata dunque la trippa fritta, ovviamente con un calice di buon rosso. Si tratta di una preparazione alla quale sono certamente avvezzo, avendola assaggiata più volte in questi anni, ma la particolarità della "Tutt'altro che calamaro" è quella di essere stata realizzata con centopelli che per la sottigliezza delle sue lamelle favorisce l'estrema croccantezza del risultato finale.



Come "prima fermata" (ed anche la stazione di arrivo per me, visto che la porzione di trippa fritta era più che generosa) invece trippa alla bergamasca, preparata secondo tradizione. Che dire? Sicuramente ero in buona compagnia, visto che anche molti altri commensali ai tavoli vicini al mio hanno ordinato questo piatto, sostanzioso ma al tempo stesso molto delicato anche qui per l'uso del centopelli. Raspadura di formaggio ad impreziosire gusto e presentazione, e panini caldi (appena sfornati?) ad accompagnare il tutto.

sabato 2 ottobre 2021

Sir Lampredotto



C'è Messer Lampredotto e Sir Lampredotto: il primo è un ristorante a Prato dal nome che è tutto un programma e che ancora devo visitare, l'altro invece è un piatto del ristorante torinese Touberi, locale caratterizzato da un menù (estivo) tutto a base di patate al forno, condite con gusto e fantasia. Trovandomi in zona per partecipare alla Fiera Nazionale della Trippa di Moncalieri, non potevo farmi sfuggire l'occasione di mangiare lampredotto anche decisamente fuori casa, abbastanza meravigliato di averlo trovato così lontano dai confini tradizionali. Ho quindi ordinato il "Sir Lampredotto", una patata "con lampredotto toscano dop e salsa verde fiorentina". L'abbinamento di lampredotto e patate è un classico, anche se la patata qui la fa da protagonista. La salsa verde aveva il pregio di pendere anche sul piccante, il che non guasta mai.



Dopo il breve escursus tra i sapori familiari ho chiuso infine volentieri con qualcosa di locale, ovvero tre mini-cannoli guarniti con salsa al barolo chinato e ripieni di crema di ricotta al bunet (il budino con amaretti tipico della pasticceria piemontese). Ed il tutto senza spendere una follia: lampredotto, birra e dolce, venti euro tondi tondi.

sabato 18 settembre 2021

Perfetto anche per chi cambia idea

Il "don" o "donburi", che in giapponese significa letteralmente "scodella", è un piatto tipico della cucina del Sol Levante, costituito ingredienti lasciati bollire insieme e serviti sul riso. Si tratta di un piatto veloce da preparare e molto sostanzioso, che dispone di molte varianti. Una di queste varianti - un'altra delle graditissime fusion a base di trippa - è il "lampredotto don" ovvero una generosa ciotola di riso accompagnato dalla tipica frittata giapponese ed abbinata appunto al lampredotto di casa.



"Un viaggio di sapori vicini e lontani" avverte Toshi, il titolare del ristorante Ieie in borgo Pinti. Situato nel cuore di Firenze, nel quartiere di Sant'Ambrogio, Ieie è uno dei posti ancora autentici per chi ama la cucina giapponese più casalinga ed offre sushi, sashimi e (almeno da cinque anni a questa parte) il lampredotto.



Proprio di fronte a Ieie si trova la trattoria Accadì, stessa gestione ed una esperienza più che ventennale, che in questo periodo di distanziamento sociale mette a disposizione i propri locali per ospitare i clienti di Ieie. Una situazione perfetta anche per chi dovesse cambiare idea all'ultimo momento, visto che il menù della trattoria è invece tipicamente fiorentino e propone, tra le altre cose, trippa alla fiorentina, trippa ai fagioli, spingendosi fino agli spaghetti al lampredotto.





Il "lampredotto don" non ha deluso le aspettative, facendomi viaggiare dal familiare gusto del lampredotto bollito a quello leggermente dolciastro della frittata giapponese, con ginger marinato in salamoia a far virare decisamente il sapore del piatto sull'esotico.

mercoledì 4 agosto 2021

Il lampredotto alla coreana esiste

Il titolo potrà spiazzare alcuni ma i mandù ripieni di lampredotto gustati oggi a pranzo al "Pint of view" in borgo Tegolaio a Firenze, a due passi da piazza Santo Spirito, sono stati un ennesimo trionfo della fusion gastronomica tra il nostro quinto quarto e la cucina asiatica, intriganti elaborazioni dalle quali mi sono lasciato spesso tentare.



Aperto nel 2017 per arricchire il capoluogo toscano di un locale dove a birre di altissima qualità venisse abbinato dal mercoledì alla domenica un menù stagionale dal respiro internazionale, "Pint of view" dopo le iniziali proposte della giovane chef Yejin Ha vede oggi ai fornelli Michela Montaperto, che ha fatto sua l'impostazione di base aggiungendo un tocco di tradizione toscana. I mandù altro non sono che ravioli di origine coreana, cotti al vapore e proposti nelle versioni classiche con carne di maiale o verdure, ma anche con lampredotto al sugo, accompagnati da un paté di olive e mandorle che permette al piatto di potersi giustamente fregiare di essere "alla cacciatora". Consistenza perfetta, sapori di entrambe le tradizioni facilmente riconoscibili al palato: una bella scoperta a due passi da casa.



Visto che era sul menù, ho ordinato anche una porzione di trippa fritta con maionese al Laphroaig. Frittura croccante, non unta, perfetta. Mi aspettavo di sentire più marcatamente l'aroma del whisky scozzese nella salsa, ma il tutto era comunque delicatissimo e piacevole al gusto fino all'ultimo pezzetto. In abbinamento ho bevuto un bicchiere di "Che belle gose", birra italiana di ispirazione tedesca, aspra e dal retrogusto salato.

sabato 12 giugno 2021

Compleanno a tutta trippa



Cosa c'è di meglio che festeggiare il proprio compleanno con un bel piatto di trippa? Se il piatto in questione però si chiama "Trippa per la Stella" attenzione: è facile montarsi la testa e pensare che sia stato appositamente preparato per celebrare la star della giornata, il sottoscritto per l'appunto. Il gustoso tegamino di trippa al sugo viene proposto dall'osteria Ribeo situata in via Bonifacio Lupi, una traversa di via San Gallo a Firenze. Nel suo menù, che si articola su piatti realizzati con molta attenzione ai particolari, la trippa per la Stella è il vero cavallo di battaglia, una ricetta la cui preparazione unisce la qualità delle materie prime all'innovazione che caratterizza la storia dei Tancredi, famiglia di macellai fiorentini che da sempre mantengono viva la tradizione toscana delle frattaglie. Festeggiando in famiglia nell'accogliente giardinetto appartato, anch'io - con un buon bicchiere di rosso toscano - ho voluto dunque assaggiare questa specialità: servita in una pentolina individuale e dunque piacevole agli occhi fin da subito, la trippa non ha affatto deluso le aspettative rivelandosi anche al palato tanto delicata quanto deliziosa. Ma perché "della Stella"? La domanda era d'obbligo, e la gentile padrona di casa, Beatrice, ha subito spiegato: si tratta di una ricetta appositamente studiata per un'amica che non osava assaggiare la trippa, sicura che non le sarebbe piaciuta. Partendo dalla classica trippa alla fiorentina, i miglioramenti apportati alla ricetta di Ribeo sono risultati più che validi tanto da deliziare la destinataria di questa preparazione e guadagnarsi un posto ufficiale sul menù. Una storia a lieto fine dunque, e ci piace pensare che dopo avere assaggiato questa versione, Stella non abbia più smesso di mangiare trippa.

sabato 5 giugno 2021

Ocio, arriva il lampred'ocho!



Non prendete appuntamenti per questo fine settimana perché domenica 6 giugno al ristorante Il Chiringuito dei Renai - la vera anima (dello Stato Libero) del Parco dei Renai con la sua accogliente terrazza vista lago - si festeggia il Lampredotto Day. In questa occasione lo chef Gabriele Andreoni - ovviamente istigato da Marco Giangrasso - propone nel pomeriggio (dalle ore 16:30 fino ad esaurimento) una merenda col classico panino al lampredotto, ribattezzato per l'occasione "panino del re", ed il non convenzionale "Firenze + Spilinga" (panino al lampredotto alla 'nduja con cipolla fresca di Tropea). La sera poi nel ristorante (dalle 19:30 in poi) possibilità di gustare "gli speciali" ovvero la "lamprelasagna" con sfoglie di pasta fresca intercalate da lampredotto in zimino di bietole e l'inedito "lampred'ocho" ovvero un taco di lampredotto alla piastra in una croccante cialda di farina di mais con mela verde, cavolo viola, cipollotto arrostito e salsa verde.

giovedì 27 maggio 2021

Ad ognuno il suo panino



A fare da contraltare al panino al lampredotto fiorentino, l'osteria pizzeria Spartaco di Roma, accanto alla tradizionale trippa alla romana presentata con tutti i crismi, propone anche un'originale trippa nel panozzo, ovvero trippa alla romana ma servita in "uno scrigno di pane croccante e goloso": una appassionante e riuscitissima fusion tra uno dei piatti principe della Capitale ed la tipica specialità campana di Gragnano. Ad ognuno il suo panino!

sabato 30 gennaio 2021

Presentazione da Burde

Presentazione oggi a pranzo alla fiaschetteria caffè Burde di Firenze del Quaderno "Trippa & pasta - Le ricette" di Leonardo Romanelli. L'evento conviviale - inserito nel calendario delle degustazioni promosse dalla trattoria fiorentina - ha deliziato gli intervenuti con un menù a base di trippa ed altre frattaglie studiato dello chef Paolo Gori, oste di quarta generazione, assieme a Leonardo Romanelli, cronista del gusto: baccalà mantecato e lampredotto, zuppa di trippe e cardi, paccheri con inzimino di lampredotto (ricetta tratta dal quaderno "Trippa & pasta"), lingua in dolce e forte, e per finire roventini dolci.







L'abbinamento nei calici - presentato da Andrea Gori (uno tra i venti sommelier al mondo più influenti sul web) e da Filippo Volpi (responsabile delle vendite per l'Italia dei Marchesi Mazzei) - si è articolato sul Vermentino di Toscana IGT 2019 "Belguardo" assieme all'inaspettato assaggio dell'ultima versione perfezionata del Vermentino "Codice V", sul Maremma Toscana Rosso Doc 2017 "Tirrenico", sul cavallo di battaglia Mazzei il Chianti Classico Docg 2018 "Fonterutoli" ed in chiusura sul Nero d'Avola Sicilia Noto Rosso Doc 2017 "DoppioZeta". Tutti gli intervenuti hanno ricevuto una copia autografata del quaderno "Trippa & pasta - Le ricette".

venerdì 22 gennaio 2021

Lampredotto e bollicine



Appuntamento domani all'ora di pranzo da Pizzagnolo, un laboratorio della pizza a Firenze dove si gustano specialità frutto di tanti anni di esperienza, materie prime di qualità e passione. Sull'onda del successo del calzone al lampredotto e della "lampredotto rossa" (pizza speciale con pomodoro, lampredotto bollito e parmigiano) - due proposte fisse del menù di Pizzagnolo - il 23 gennaio l'evento "Lampredotto e bollicine" celebra nuovamente la collaborazione con Bambi Trippa e Lampredotto ma con nuove creazioni. L'appuntamento conviviale si articolerà infatti su pizza montanarina fritta con lampredotto e salsa verde (abbinata a Spumante Dry Treville), pizza base rossa, trippa con pomodoro San Marzano, nduja e pecorino in uscita (abbinata a Spumante rosé One & Only Brut), pizza bianca con gorgonzola, lingua e crema di asparagi (abbinata a Vermentino Toscano Maremma Alta) e, per finire, tiramisu (che a questo punto ci vuole). È consigliata la prenotazione tramite Facebook, Instagram o chiamando lo 055.2480200. Il costo dell'evento, bollicine incluse, è di 25 euro.

domenica 25 ottobre 2020

Frattaglie mon amour



Il ristorante L'Oste di Calenzano, in provincia di Firenze, ed Aurelio il re del lampredotto organizzano per venerdì 30 ottobre il gran galà del quinto quarto "Frattaglie mon amour", una accattivante degustazione di sette portate con piatti a base di frattaglie cucinata a quattro mani dallo chef Gabriele Andreoni e dal trippaio fiorentino di piazza Tanucci Marco Giangrasso. Il menù propone lampredotto tartufato (e già è un bell'inizio), cipolla ripiena di cervello alla brace e acetosella, lingua al pepe verde e scarola, millefoglie di collagene (una terrina di matrice, nervetti e musetto, carpaccio di lingua, cavolo cappuccio all'aceto e brodo di lampredotto), rigatoni poppa pepe e lime, insalatina di centopelli e giardiniera di verdure, testina arrotolata in salsa all'aringa e cime di rapa, e per finire neccio di farina di castagne con ricotta di pecora e melograno. Il costo è di 30 euro a persona. La prenotazione è obbligatoria chiamando il 333.1003967. Trenta i posti disponibili.

sabato 26 settembre 2020

Trippa e champagne

Un altro pianeta. C'è la trippa alla fiorentina - che, nella sua casalinga spontaneità per carità nessuno ci tocchi - e poi ci sono le intepretazioni artistico-culinarie dello chef Andrea Perini che venerdì 25 settembre al ristorante Al 588 di Bagno a Ripoli, sulle colline intorno a Firenze, ha stupito e deliziato tutti i partecipanti all'evento "Trippa e champagne" con preparazioni che hanno solleticato i sensi solo al leggerne il menù: dalla crocchetta ai cappelletti, dagli gnocchetti al dessert finale anche questo a base di trippa.
Nella splendida cornice del borgo rinascimentale I Vicelli - riportato all'originale splendore ed ora prestigioso resort tra le colline del Chianti che ospita il ristorante - la serata si è aperta con la presentazione del quaderno "Trippa & pasta" di Leonardo Romanelli, per poi proseguire con le sette portate, ciascuna in perfetto abbinamento al calice con due percorsi separati di assaggi di champagne Bouché e Jacquinot & Fils (premium oppure vintage) distribuiti da Harmonium, con una selezione studiata ad hoc dal sommelier Giacomo Carri.
Lo chef Perini ha anche giocato sulla varietà utilizzando trippa proveniente da razze bovine differenti per ciascun piatto. Ecco il menù nel dettaglio:
Insalatina di trippa di Calvana
Crocchetta di trippa di Scottona e parmigiano
Gnocchetti di trippa di Charolaise, patate, nocciole, tartufo e caprone
Cappelletti ripieni di cacio, pepe e trippa di Chianina in brodo di pomodoro arrosto, acciughe e olive disidratate
Coccino di trippa di Romagnola in bianco con fonduta di pecorino
Rollè di soprassata di manzo, trippa di Limousine e susine
Frittella di riso, cuore caldo di trippa di Pezzata Rossa, crema di vermouth e fichi

martedì 15 settembre 2020

Lampredotto nel varesotto



Domenica 20 settembre dalle 18:30 il Camaleonte Bar di Busto Arsizio, in provincia di Varese, organizza il "Lampredotto Day", una serata dedicata alla Toscana: dalle sei e mezzo del pomeriggio fino alle undici e mezzo di sera sarà possibile gustare il panino al lampredotto preparato da Luca Farina del chiosco I' baracchino che dal 2012 si adopera per far conoscere e diffondere in Lombardia prelibatezze quali il lampredotto e la trippa, simboli del cibo di strada toscano. La prenotazione è consigliata (tel. 351.5440154).

venerdì 7 agosto 2020

Chi ha vitella in tavola non mangia cipolla

Quando uno pensa all'insalata di trippa, tre sono gli abbinamenti che vengono subito in mente: cipolla, sedano e carote. Ma non sempre c'è bisogno di cipolla, anzi maestro è chi riesce a preparare un piatto gustoso anche senza utilizzarla. Matteo Vita, giovane ristoratore che non ha paura di svincolarsi dagli schemi convenzionali, aggiunge quel tocco di originalità ai piatti della tradizione toscana e fiorentina serviti nel suo ristorante La pentola dell'oro - situato nel cuore di Firenze, in via di Mezzo, all'angolo con via dei Pepi - ed anche la sua proposta estiva di insalata di trippa testimonia la sua creatività. Come dice il proverbio toscano "Chi ha vitella in tavola non mangia cipolla".



Accompagnata da un buon bicchiere di vino rosso e da schiacciata calda fatta al momento (che ovviamente ho preferito al pane toscano) l'insalata mi è stata servita con gentilezza e professionalità e nonostante l'ambiente sia volutamente familiare, questo non ha giocato alcun ruolo neanche nella presentazione della portata, che agli occhi è stata subito di grande effetto, grazie anche alla spolverata di pepe a bordo piatto. Il punto forte di questa semplice ricetta - trippa cotta alla perfezione, carote, zucchini, sedano, pomodori, tutto tagliato a listerelle - è stato senza dubbio il condimento, una delicatissima emulsione di olio e capperi: una proposta insomma davvero fresca, nella quale il perfetto bilanciamento degli ingredienti di stagione fa sì che il gusto di nessun elemento si imponga sugli altri.



venerdì 3 luglio 2020

Ramen alla fiorentina

Tre anni fa il primo incontro con l'innovativo ramen al lampredotto, ed oggi la replica, ma in un locale diverso. Stasera è stata infatti la volta di provare quello preparato dal ristorante giapponese Ramen Tei in viale Spartaco Lavagnini a Firenze.



La rinomata zuppa asiatica - vero cibo di strada di origine cinese - viene anche qui proposta in versione "fusion", caratterizzata dall'utilizzo del lampredotto al posto della tradizionale carne di maiale.



La birra è quella giusta (Asahi Super Dry), la presentazione del piatto è elegantissima. Gli elementi di base ci sono tutti: dalle alghe all'uovo sodo, dalla cipollina fresca agli spaghettini (nudolini orientali), anche se la vera trovata dello chef è stata quella di aggiungere agli ingredienti anche la salsa verde, che da sempre si abbina al lampredotto e che ha - secondo me - consacrato il vero successo del piatto.



A completare l'esperienza un amuse-bouche semplice quanto delizioso (una mousse fredda di patate al pepe rosa) gentilmente offerto ed una doppia porzione di gyoza (ravioli grigliati con ripieno di pancetta e verdure). Nel menù di Ramen Tei anche una seconda proposta per colmare il divario tra le due culture gastronomiche: il ramen con porchetta arrosto.

giovedì 11 giugno 2020

Insalata di trippa alla Vecchia Bettola

La temperatura, specialmente dopo i rovesci temporaleschi di questi ultimi giorni, non ha ancora raggiunto livelli da bollino rosso, anzi tutt'altro, direi che la sera un bel golfino è quasi d'obbligo. Ma già si respira aria d'estate (non per niente oggi era l'ultimo giorno di scuola) e così ho voluto cogliere l'occasione per andare a cenare all'aperto. Una volta tanto, passando da piazza Tasso, ho visto che la Vecchia Bettola, una delle tradizionali osterie fiorentine nella zona di San Frediano, proprio al di fuori delle mura cittadine, non era affollata come al solito. Detto, fatto.



Tanto per restare in tema estivo, invece della trippa alla fiorentina ho scelto sul menù l'insalata di trippa, che mi è stata servita con gentilezza e premura dal cameriere mascherato accompagnata solo da un saporito trito di odori (cipolla, sedano e carote) e guarnita da una profumata foglia di basilico. È bastato dunque aggiustare di sale, finire di condire con un po' di olio, per gustarla con del buon pane casalingo ed un bicchiere di vino rosso.



domenica 9 febbraio 2020

Trippa alla romana alle porte di Siena

Domenica 23 febbraio la condotta Slow Food di Siena (tel. 347.2515832) organizza un pranzo conviviale dal tema "La tradizione romana alle porte di Siena" per assaporare la vera cucina della Capitale presentata da un gruppo di appassionati cultori di sapori del passato. L'incontro avverrà alle 12:30 al ristorante La Miniera in strada di Pian del Lago 31 a Siena, locale presso il quale Antonio, Tiziana, Roberta e Manuel propongono una cucina basata su tradizione ed ingredienti di qualità del territorio toscano e di quello laziale.



Il pranzo del 23 febbraio affonda le sue radici nella cucina romano-giudia, ricca di sapori antichi e intensi. Oltre all'immancabile trippa alla romana, il menù - accompagnato da vino Doc Roma Classico Casata Mergè - prevede filetto di baccalà, carciofo alla romana oppure alla Giudia, mezze maniche con sugo di coda, coda alla vaccinara e cicoria ripassata. Si chiude con crostata con ricotta e amarene e ciambelline al vino, caffè ed ammazzacaffè. Il prezzo per i soci di Slow Food è di 33 euro a persona.

giovedì 23 gennaio 2020

Busecca alla milanese

Si, è vero, avevo già degustato trippa a Milano, e per ben due volte. Si può obiettare quindi che questa tappa del mio "Tour de tripe"® in realtà non conti. A mia difesa devo però far notare che mangiare trippa alla fiorentina o ramen giapponese non ha lo stesso valore simbolico del gustarsi un bel piatto di busecca là dove la busecca è nata. Ecco così che la mia cena al rinomato ristorante Al matarel - uno degli ultimi baluardi della cucina meneghina e bottega storica di Milano - ha assunto un significato particolare. Un ritorno alla tradizione, un ritorno a casa.



Il locale, che ha aperto i battenti nel lontano 1962, è stato fin da subito un punto di riferimento di artisti, giornalisti, personalità di spicco e politici (negli anni ottanta è qui che si svolgevano i famosi "pranzi del lunedì" di Bettino Craxi).



La busecca alla milanese che ho avuto il piacere di assaggiare mi è stata servita accompagnata da una soffice polenta gialla, che ben si sposava con la delicatezza dei fagioli, ingredienti che definiscono questa tradizionale ricetta in bianco.



Un piatto davvero ottimo. Non c'è da stupirsi che "Al matarel" sia da più di cinquant'anni la meta gastronomica obbligata di chi voglia provare i sapori autentici di Milano.