mercoledì 12 dicembre 2018

Garbata davvero

Per uno come me nato all'ombra del Cupolone, andare a mangiare trippa alla fiorentina in un ristorante toscano aperto a New York quattro anni fa e poi approdato da maggio a Milano, è un po' come uscire dalla porta per rientrare dalla finestra. Ma qui sta il bello. Il mio "Tour de tripe"® non fa differenza quando si tratta di gustare la trippa e mi vede a tavola anche nel capoluogo lombardo, regno incontrastato della busecca. Va subito detto che il nome del locale - Mi garba - già di per sé è un buon inizio, visto che strizza l'occhio all'espressione idiomatica tipicamente toscana che vuol dire "Mi piace". Una volta entrati in questo bistrot meneghino è facile sentirsi a casa, complice "l'atmosfera di rurale eleganza" ricreata dai proprietari che hanno addirittura selezionato mobili e complementi di arredo da aziende artigianali toscane.



E la stessa cura per i dettagli la ritroviamo nel menù che tra le altre svariate proposte - tutte realizzate con ingredienti importati anche questi dalla Toscana - elenca "piatti forti" come pappa al pomodoro, ribollita, zuppa di farro, cinghiale in umido e, in cima a tutto, trippa alla fiorentina. Scelta intenzionale e quindi maggiormente encomiabile quella di dedicare alla trippa il gradino più alto del podio, elevandola a regina del menù. Presentata con garbo (e come aspettarsi altrimenti?) con fogliolina decorativa di alloro e pane tostato, ed accompagnata da un bicchiere di buon rosso di Bolgheri, la trippa alla fiorentina gustata da Mi garba ha mantenuto a pieno la promessa di un delizioso piatto tradizionale promosso a portabandiera della cultura gastronomica toscana in Italia ed oltreoceano.



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