lunedì 31 marzo 2014

Chiude il trippaio di Hong Kong

Dopo otto anni e mezzo di onorato servizio ha chiuso i battenti la settimana scorsa uno dei trippai storici di Hong Kong, il "Block 13 Beef Offal" di Shu Kuk Street, nel distretto di North Point che si affaccia sulla baia di Kowloon proprio vicino al teatro dell'opera cantonese. Sono stati più di trecento gli avventori che si sono presentati sabato mattina e sono rimasti in coda per ore per un ultimo assaggio del rinomato stufato di trippa. Questa delicatezza non è un piatto per stomaci deboli: dal sapore deciso, fra gli ingredienti include anche intestino di mucca, cuore, fegato e rognone. Il trippaio Tong Kin-yip ha voluto devolvere il guadagno di quest'ultima giornata in beneficienza allo Yan Chai Emergency Assistance Relief Fund.

mercoledì 26 marzo 2014

Microfinanziamenti per trippai

Conoscete Kiva? Kiva è una organizzazione non governativa statunitense che promuove microfinanziamenti in Paesi disagiati attraverso raccolta di fondi via Internet. In breve Kiva funziona così: sul sito vengono mostrati profili di piccoli imprenditori locali in cerca di aiuto economico. Chi vuole contribuire può scegliere quale richiesta finanziare e con quale importo. I fondi raccolti vengono indirizzati alla persona prescelta attraverso un'organizzazione locale che fa da intermediario con l'imprenditore imprestando la somma raccolta ad un tasso di interesse molto basso. Sia Kiva che i singoli microfinanziatori non ricevono invece alcun ritorno economico dal coordinare o dall'imprestare denaro. Come accennato, il capitale imprestato tramite Kiva non matura alcun interesse, ma viene restituito in toto quando l'imprenditore locale ha ripagato il proprio debito. Non è però un'operazione esente da rischio: fattori come svalutazione, stabilità politica o fallimento possono risultare nella perdita parziale se non completa del capitale imprestato. Ma se tutto fila liscio, ed il debito è ripagato, il capitale può essere riutilizzato per finanziare altri progetti. Come primo modesto passo - se vogliamo verso la definizione di una responsabilità sociale d'impresa per TroppaTrippa.com - ho pensato che salvaguardare e promuovere la tradizione della trippa significa anche impegnarsi attivamente in progetti che, in una maniera o nell'altra, hanno a che vedere con il quinto quarto. Così ho voluto cominciare con l'inviare fondi al macellaio John, in Kenya, che - attraverso VisionFund - sta cercando un finanziamento di 81.000 scellini kenioti (950 dollari) per l'acquisto di un capo di bestiame da macellare e rivendere nel suo negozio. Il che, per me, si traduce in dieci chili di trippa per la preparazione di chissà quanti piatti del tradizionale matumbo. Se siete interessati a contribuire a questa prima causa, vi invito a cliccare su questo link (il sito di Kiva è in inglese ed è necessario avere un acconto con PayPal). Questo ed i prossimi progetti finanziati con la vendita dei Quaderni li trovate su www.troppatrippa.com/kiva.

domenica 23 marzo 2014

Troppa Trippa a quota 500

Ci siamo quasi. Qualche altra copia venduta e saremo a quota 500. Per un prodotto di nicchia come un libro sulla trippa è un traguardo importante. E allora un'offerta unica, senza precedenti: al fortunato che acquisterà la cinquecentesima copia, offro in regalo gli altri quattro Quaderni. Dieci euro per portarsi a casa la collezione completa delle pubblicazioni andate in stampa finora, per completare la propria collezione o farne regalo ad un amico se già fanno parte della propria biblioteca gastronomica. E le spese di spedizione sono come sempre incluse nel prezzo. Insomma, acquista subito uno dei Quaderni di TroppaTrippa.com a tua scelta e... buona fortuna!

I' trippaio di Sant'Ambrogio

Nella sezione della trippa nell'arte su TroppaTrippa.com ho pubblicato l'articolo "I' trippaio di Sant'Ambrogio", che presenta un dipinto ad olio dell'artista americano Marc Dalessio. Clicca qui per leggere l'articolo completo.

mercoledì 19 marzo 2014

Troppa Trippa sugli scaffali di Eataly





I Quaderni di TroppaTrippa.com sono adesso disponibili anche per l'acquisto diretto presso la libreria di Eataly a Firenze, in via de' Martelli 22/rosso (tel. 055.0153610). Il nome di Eataly nasce dalla fusione di due parole: "eat", cioè "mangiare" in inglese, e "Italy", Italia. Eataly infatti è mangiare italiano, ma non soltanto cibo italiano. Quel modo tipicamente nostrano di stare a tavola è il risultato della produzione agroalimentare dell'ottima cucina mediterranea, della cultura e della storia enogastronomica del nostro Paese, della "riproducibilità" dei molti piatti di origini povere, delle contaminazioni positive che la cucina italiana ha ricevuto da altri Paesi (basti pensare all'origine americana del pomodoro o del mais). Il più grande obiettivo di Eataly è dimostrare come i prodotti di alta qualità possano essere a disposizione di tutti: facilmente reperibili ed a prezzi sostenibili, ma non solo. Eataly vuole comunicare i volti, i metodi produttivi e la storia delle persone e delle aziende che fanno gli "alti cibi" che costituiscono il meglio dell'enogastronomia italiana. Il marchio Eataly nasce riunendo un gruppo di piccole aziende che lavorano nei diversi settori dell'enogastronomia: dalla famosa pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all'uovo piemontese, dall'acqua delle Alpi Marittime al vino piemontese e veneto, dall'olio della riviera ligure di Ponente alla carne bovina di razza Fassone piemontese ai salumi e formaggi della tradizione italiana, al panino col lampredotto. Fin dalla sua nascita, con l'apertura nel 2007 del primo punto vendita a Torino, Eataly ha proposto il meglio delle produzioni artigianali a prezzi ragionevoli grazie alla creazione di un rapporto diretto fra produttore e distributore, ed ispirandosi a parole chiave come sostenibilità, responsabilità e condivisione.

Un bel piatto di cau cau

Ho scoperto quasi per caso il ristorante peruviano Mixtura's alla periferia di Seattle, sulla Centoquindicesima Nord all'angolo con Aurora, il vialone che un tempo era l'autostrada Highway 99. Memore di una deliziosa ricetta di trippa gustata a Lima qualche anno fa, ho voluto tentare la fortuna e caso vuole che il cau cau figurasse nel menù del giorno. Si tratta di un piatto che sposa patate e trippa in una salsa a base di latte e cipolle. Va sans dire che ho spolverato il cau cau sotto gli occhi del proprietario e della moglie che dalla cucina mi osservavano soddisfatti. Oltre alla trippa, questo raffinato locale etnico offre un interessante menù a base di pollo, pesce, maiale e dessert da leccarsi i baffi. Tra le bevande, anche la chicha morada, una specialità che affonda le sue radici all'epoca degli Inca ottenuta da una varietà di mais di colore viola scuro ("maiz morado" in spagnolo) coltivato sulla Cordigliera delle Ande, fatto bollire assieme a scorza di ananas, melacotogna, un pizzico di cannella e chiodi di garofano, quindi "corretto" con zucchero e limone prima di venir servito freddo. Mixtura's, North Park Villa, 1100 North 115th Street, suite 101, U.S.A. - Seattle, Washington 98133, tel. +1 (206) 701-4276, chiuso il mercoledì.

domenica 16 marzo 2014

Sconti di primavera

Sconti di primavera. Da oggi è possibile acquistare in un colpo solo "Ricette regionali di trippa" e "Ricette col lampredotto" ad un prezzo scontato di 17 euro, spese di spedizione incluse.

sabato 8 marzo 2014

Oscenità da trippaio

Su TroppaTrippa.com ho pubblicato l'articolo "Oscenità da trippaio" che riporta di tale William Frogatt, apparso in tribunale per aver catalizzato, attorno al suo chiosco di trippaio, una marmaglia di ragazzacci che apostrofavano il gentil sesso con osservazioni indecenti. Clicca qui per leggere l'articolo completo.