martedì 23 agosto 2011

Sagra della trippa a Leognano

L'associazione Pro Loco di Leognano (tel. e fax 0861.590329), frazione abruzzese del Comune di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, organizza dal 25 al 28 agosto, la quinta edizione della Sagra della trippa con degustazione di prodotti tipici. Il programma inizia gioved` 25 alle ore 15 con una gara di calcio balilla; venerdì 26 giochi per ragazzi e commemorazione del centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia con esibizione del coro Stella del Gran Sasso; sabato 27 serata di musica con ballo liscio, caraibico e balli di gruppo; domenica 28, per finire, motoraduno ed in chiusura di sagra estrazione della lotteria di beneficienza. Gli stand gastronomici della Sagra della trippa apriranno tutte le sere alle ore 19. I quattro giorni della manifestazione saranno allietati da spettacoli musicali a partire dalle ore 21.

venerdì 19 agosto 2011

Trippa e sapori di collina

Con il patrocinio del Comune di Vietri sul Mare e della Provincia di Salerno l'associazione Transboneia 2000 organizza per domani venerdì 19 agosto alle ore 20,30 la manifestazione gastronomica "Trippa e sapori di collina". Il menù della serata prevede panini farciti con trippa, milza, melanzane, peperoni e molto altro ancora! L'evento si svolgerà presso la Contrada Iaconti di Dragonea e sarà allietato dal gruppo musicale "Via Toledo". Il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Il Comune di Vietri sul Mare, perla della costiera amalfitana, è Patrimonio dell'Umanità, iscritto nella prestigiosa lista dei Siti Unesco.

martedì 16 agosto 2011

Trippa incendiaria

Il quotidiano L'Arena ha pubblicato ieri un articolo di cronaca dal titolo "Si sprigiona un incendio mentre cucina le trippe":
Paura ieri mattina a Quaderni di Villafranca per un incendio scoppiato nella zona abitata del Ghetto, dietro la chiesolina, che fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze per l'immobile e l'arredamento del proprietario. Le sirene dei vigili del fuoco accorsi tempestivamente hanno però destato una certa preoccupazione negli abitanti della laboriosa frazione accorsi a vedere cosa stava accadendo. Tutto è iniziato vero le dieci nel locale al piano terra adibito a taverna, garage e cucina rustica al civico 52 di via Silvio Pellico di proprietà del pensionato Aldo Perina. «Su un fornello a gas», racconta Perina, «mia figlia che gestisce la trattoria "al Merican" di Villafranca, «stava cucinando le trippe e altra carne. Tutto procedeva secondo i consueti preparativi quando un ritorno di fiamma è arrivato alla bombola che ha preso fuoco. Le fiamme si sono subito estese alle suppellettili e al tetto del rustico e minacciavano di arrivare all'attigua casa che abito con la mia famiglia». Il timore che il fuoco si propagasse alle altre parti dello stabile ha indotto i vicini a chiamate i pompieri che sono arrivati sul posto con due automezzi e non hanno avuto difficoltà a domane in poco tempo le fiamme. «Per fortuna», riferisce Aldo Perina, «quello che all'inizio sembrava potesse avere conseguenze più serie si è risolto invece con danni limitati valutati in diecimila euro». C.R.

lunedì 15 agosto 2011

venerdì 12 agosto 2011

Per venti scellini di trippa

Ancora dal Kenya, il quotidiano "Daily Nation" riporta la notizia di un caso di omicidio avvenuto ieri a causa di un piatto di trippa non pagata. Il fatto di crimine è avvenuto ad Othaya, cittadina di ventimila anime a circa centocinquanta chilometri a nord della capitale Nairobi. Un trippaio di quarantatre anni è stato infatti accoltellato a seguito di un litigio scoppiato col cliente che rifiutava di pagare la somma di 20 scellini (venti centesimi di euro) per la porzione di matumbo (trippa) consumata. La vittima è stata immediatamente trasportata all'ospedale del distretto ma non c'è stato niente da fare. L'omicida è stato arrestato dalla polizia.

domenica 7 agosto 2011

I paria della trippa

Il quotidiano keniota "The Standard" ha recentemente pubblicato un interessante articolo a firma di Adow Jubat che denuncia le misere condizioni ed i pregiudizi dai quali devono difendersi alcune donne che, per non morire di fame, si sono adattate a raccogliere le frattaglie scartate come rifiuti per rivenderle poi ai margini della strada. Questa attività viene considerata "inaccettabile" dalla popolazione locale che letteralmente castizza ai margini della società chi la pratica. Per le donne, una ventina di età compresa tra i sessantacinque e gli ottanta anni, il mestiere di "trippaia" è l'unico modo per guadagnare qualche spicciolo ed evitare di doversi abbassare a chiedere l'elemosina per sopravvivere. Ed a farne le spese sono anche figli e famiglia, sottoposti ad abusi fisici e verbali: "È doloroso essere trattati come intoccabili, ma non possiamo farci niente".
PHOTO: ADOW JUBAT/STANDARDStruggle to stay alive pushes women to "unacceptable" trade

Twenty women in Mandera have chosen to do a job that is considered an abomination in the Somali community. They brave the scorching sun to walk for several kilometres to collect tripe and other animal organs disposed of at butcheries. The women make ends meet through selling tripe (matumbo), which has become their only source of livelihood after drought swept away their livestock. But this business has cost them their friends as they face discrimination from the local community who consider their trade unacceptable. The women aged between 65 and 80 embarked on the business after discovering an opportunity to fend for their families following years of begging for food. Unlike their counterparts who have resorted to begging on the streets, the group is able to fend for their families despite wading into unacceptable territory. "These women have defied culture and tried their luck in selling animal intestines, which are usually thrown away after animals are slaughtered," said local leader Osman Abdi. Mrs Suban Adan, 60, who is the oldest in the trade after joining 20 years ago, said she suffers unbearable discrimination from her community for doing a "dirty job". A visit by The Standard to Mandera's only slaughterhouse found the women deep inside the facility cleaning tripe. Before the 1991 drought hit the area, Adan's family owned hundreds of livestock and were respected in the entire Mandera County. "We were the most respected family in the entire Elwak town at the time before drought claimed our livestock and reduced us to paupers. My husband was consulted for everything before drought came and dispossessed us of our pride. As family we were highly affected socially, economically and mentally. In less than a month we were reduced to beggars," she remembers with nostalgia. Adan said her husband was most affected after he lost social status and died due to trauma in less than three months after the devastating drought. She was left to single handedly take care of their 12 children. "Before we lost our animals villagers came to our home in droves bringing their problems. I used to serve tea and milk to every visitor who stepped on our compound. But when our animals were no longer there to parade our pride, the number of people coming to our home consequently declined and my husband was no longer involved in any community issue. In less than two weeks of losing his animals he was traumatised," she said. Adan said after her husband's death and left with a family to take care of she camped on the streets El wak to beg. "It was a difficult shift from the life of abundance we were used to as family to the one of carrying a begging bowl among the people we used to help. But at the time I had no option but to accept the changing lifestyle and ensure my children got food," she tells The Standard. Ms Habiba Hassan Issack, 40, another woman in the matumbo hawking business, said she joined the trade six months ago after losing livestock to drought. The family lost 200 goats, 150 cows and 53 camels. Issack joined the business in order to provide food and school fees for her ten children who are all in primary school. She said she also suffers discrimination from the local community who cover their nose and hands whenever they meet on the streets or in public places. Ms Fatuma Maaim Adan, 45, was pushed into the business after her husband left her when drought swept away their cattle last year. "We are called names here and even our children are abused because of the work we do and they are traumatised. If they pick a quarrel with other children, the barrage of insults they face are unbearable and they often refuse to go to school because of discrimination," she added. Pupils refuse to share books with their children and even the playing field as they are considered outcasts. Adan who has been in the business for the last eight years said: "We are nicknamed nagaxaa calololey [Somali for women tripe sellers]. People here treat us as outcasts. At times we feel very hurt, but we have no option," she says with tears welling up her eyes. Mrs Halima Hassan, 50, whose husband is disabled, said she educated her four children using money from the business. A man who wanted to marry her daughter deserted her after he was told the mother was a "dirty woman".

venerdì 5 agosto 2011

Sagra della trippa e del prosciutto a Fimiani

A Fimiani di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, comincia domani la dodicesima edizione della tradizionale Sagra della trippa e del prosciutto, organizzata come ogni anno dall'Associazione Circolo San Giuseppe. In programma da venerdì 5 a lunedì 8 agosto 2011 questo evento gastronomico è una delle manifestazioni salernitane più sentite. Il menù propone piatti di trippa alla fimianese - nelle varianti con fagioli e con funghi - assieme ad altre specialità locali, come scamorza alla brace col prosciutto, lagane saltate con ceci e prosciutto, e caponata di pomodori con prosciutto. Le serate saranno allietate da musica, balli latino-americano e liscio.