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lunedì 29 novembre 2010

Trippa e crescentina

La trippa torna a fare parlare di sé in politica. Così ha recentemente commentato il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giulio Tremonti in un recente intervento a Pavullo, in provincia di Modena, riguardo a quelle che secondo lui sono le differenze tra centrosinistra e centrodestra: "Quelli di sinistra vogliono più immigrazione, noi più ordine. Vogliono dare il voto agli immigrati, noi no. Loro vogliono dare agli immigrati case popolare e asili, noi preferiamo i nostri giovani e i nostri anziani. Loro amano i centri sociali, noi preferiamo le parrocchie, loro simboleggiano la famiglia orizzontale con l'anello, ma qualcuno lo usa come orecchino: noi preferiamo la famiglia a norma e l'anello al dito. A loro piacciono kebab e couscous, a noi la trippa e la crescentina".

giovedì 7 ottobre 2010

Trippa alla romana per i leghisti

ROMA - Rigatoni con sugo di coda, coda alla vaccinara e trippa alla romana, contornata da cicoria di campo, olio, aglio e peperoncino, Frascati Doc come vino da parte romana; polenta invece in salsa leghista e lambrusco dell'Emilia. È finita con una "magnata" all'insegna del "volemose bene" lo scontro tra Roma e il nord leghista, iniziato una settimana fa da una sgradevole smargiassata di Umberto Bossi che aveva decrittato l'acronimo S.P.Q.R. come "Sono Porci Questi Romani", scatenando le solite infinite polemiche, le retromarce, le male interpretazioni, le scuse. Stavolta, però, s'è finito in grande e davanti a Montecitorio la politica italiana s'è incontrata per una bella "magnata", tanto per confermare la vox populi. C'erano tutti o quasi: il sindaco Alemanno, la presidente del Lazio Polverini, lui, il senatur Umberto Bossi, e poi il presidente del Veneto Zaia, il ministro La Russa, l'altro ministro Calderoli, e tanta, tanta gente. Qualcuno, accorso per partecipare al "magna magna", altri, per contestare l'incontro che ha poco di politico e molto di "popolaresco". Lo chef romano, Mimmo del ristorante Mattarelli a Testaccio, ha detto: "Vogliamoci bene, penso che questa sia una riappacificazione, anche se ogni tanto le battute le facciamo anche qui a Roma". Villiam Pellacani da Cavezzo, in provincia di Modena, non la pensa proprio uguale: "Per raggiungere la Padania libera dobbiamo fare di necessità virtù. La cosa più buona è l'indipendenza della Padania. A noi sta bene la Padania indipendente e Roma indipendente, poi tra vicini ci si può dar anche la mano". Alla fine, vien da chiedere: anche stavolta, chi paga?


Fonte: Articolo "Tra Bossi e Roma finisce in magna magna" di Pier Paolo Flammini, apparso sul quotidiano d'informazione "Riviera Oggi" il 6 ottobre 2010.

sabato 15 maggio 2010

Vota la trippa

È proprio vero che su Internet si trova di tutto e di più: nelle pagine del popolare servizio Yahoo! Risposte è apparsa oggi una domanda che rasenta l'assurdità nella quale l'autore chiede a quale corrente politica appartenga chi mangia la zuppa di trippa messicana, se liberale per il fatto di gustare un piatto "esotico", oppure conservatore per aver scelto un piatto che nasce da ingredienti economici.

Senza andare a scomodare Totò che nel film di Sergio Corbucci "Gli onorevoli" ricopre le vesti del candidato Antonio La Trippa, torna subito alla mente l'oste Orazio Arzilli che a Roma nel secolo scorso fece del "quinto quarto" il suo cavallo di battaglia nel candidarsi alle elezioni del 1883 per la Camera dei Deputati.