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mercoledì 10 luglio 2019

Frattaglie: chi esporta, chi importa

L'Observatory of Economic Complexity (Osservatorio della complessità economica) è uno strumento messo a disposizione dal Massachusetts Institute of Technology che permette di creare rappresentazioni grafiche di statistiche a livello mondiale. Queste le due tabelle relative all'esportazione ed all'importazione di frattaglie. I dati sono relativi al 2017.



martedì 11 giugno 2019

Ha un prezzo maggiore la trippa halal

Il sito australiano FarmOnline ha recentemente pubblicato un paragone fra i prezzi di mercato della trippa ottenuta dalla macellazione tradizionale degli animali e quelli della trippa invece ottenuta con i metodi halal. Il termine "halal" ("lecito") indica tutto quanto sia permesso ai musulmani in materia di comportamento, linguaggio, abbigliamento, ed anche alimentazione. In quest'ultimo caso garantisce che il cibo sia stato preparato secondo le norme della legge islamica, che si basa sul seguente versetto della Sura 16 del Corano:
"Mangiate delle cose lecite e buone che la provvidenza di Dio v'ha donato, e siate riconoscenti, se Lui voi adorate! Ché Iddio vi ha proibito gli animali morti, e il sangue e la carne di porco, e animali macellati invocando nome altro da Dio."
La macellazione rituale prevede il dissanguamento dell'animale da parte di un abramita (musulmano, ebreo o cristiano) adulto, di sesso maschile, sano di mente ed a conoscenza di tutti i precetti della religione islamica e che, fra le altre cose, deve orientare la testa dell'animale in direzione della Mecca al momento dell'uccisione. Secondo quanto riportato da FarmOnline il rumine halal ha subito un aumento del 28.5% ed ha un prezzo di 25,25 dollari al chilogrammo (contro i 12 dollari del rumine non-halal); stesso discorso per l'omaso (7,30 dollari halal contro i 6,74 dollari non-halal) e per la cuffia (7,90 dollari halal contro i 7,85 dollari non-halal).

giovedì 21 febbraio 2019

Trippa irlandese

Secondo i dati del Department of Agriculture, Food and the Marine, l'Irlanda esporta frattaglie principalmente in cinque Paesi: Gran Bretagna, Hong Kong, Svezia, Francia e Filippine. Molti dei grandi allevatori si avvalgono dei servizi della Irish Casing Company, ditta specializzata nella preparazione e nell'esportazione di frattaglie. A livello mondiale l'esportazione di frattaglie è un giro di affari che ammonta a 239 milioni di dollari.

sabato 13 gennaio 2018

Quanto vale la trippa in Irlanda

Edmond Phelan, responsabile del settore bovini della Irish Cattle & Sheep Farmers' Association, che dal 1993 si occupa di rappresentare e dare voce alla categoria degli allevatori irlandesi, in un recente comunicato stampa ha quantificato in 135 euro per capo di bestiame il valore delle frattaglie e sta impegnandosi perché questa somma venga riconosciuta agli allevatori. "Una volta le frattaglie e la pelle della bestia non avevano valore, anzi dovevano essere smaltite e questo aveva un costo aggiuntivo per i macelli. Quei giorni appartengono al passato. Il quinto quarto sta continuamente aumentando di valore: i mattatoi stanno investendo grandi somme di denaro in attrezzature che permettano un sempre miglior sfruttamento ed utilizzo dei sottoprodotti di macelleria, ma sono assolutamente restii ad ammettere che gli allevatori debbano anch'essi ricavarne un beneficio economico" ha commentato Phelan. Nel 2017 l'esportazione di frattaglie dall'Irlanda ha avuto un valore di 230 milioni di euro. Nel 2018 si prevede la macellazione di un milione ed ottocentomila bovini.

mercoledì 2 settembre 2015

Aumentano le importazioni di trippa irlandese in Cina



Secondo un recente rapporto, la maggior parte delle esportazioni di carne bovina irlandese in Cina è rappresentata da frattaglie per un valore annuo di otto milioni di euro (nel 2013 ammontavano a sette milioni di euro e rappresentavano circa il 2% delle importazioni totali della Cina). La Cina utilizza la trippa in numerose ricette.

giovedì 31 luglio 2014

La Russia introduce una tassa sulla trippa

Il presidente russo Vladimir Putin ha dato ordine al governo di depennare, entro la fine di settembre, trippa, frattaglie e carne bovina in genere dalla lista dei prodotti importati a tariffa preferenziale. Contrastanti le opinioni degli esperti: alcuni ritengono che questa decisione faccia parte della recente strategia russa di aumentare l'autosufficienza per i prodotti alimentari di base, altri invece sono sicuri che si tratti di un sistema per moltiplicare gli introiti nelle casse statali, ora che l'economia russa comincia ad accusare le pesanti sanzioni internazionali per l'invasione dell'Ucraina. Più del 75% delle frattaglie viene al momento praticamente importato senza alcun dazio, mentre le partite di carne bovina sono soggette ad una tassa minore (11.25% invece del 15%). Secondo le statistiche ufficiali, la Russia è uno dei più grandi importatori di carne bovina (circa il 30% della fornitura totale sul mercato russo è rappresentato dalle importazioni) e gli esperti prevedono che entro il 2020 la richiesta di mercato aumenterà del 5%.

sabato 10 maggio 2014

Crescono le esportazioni di trippa dall'Australia

Il sito Beef Central ha pubblicato recentemente un rapporto sulla situazione delle esportazioni di trippa dall'Australia. Nei primi quattro mesi dell'anno, con 48.638 tonnellate, il commercio di frattaglie verso l'estero è aumentato del 17% rispetto allo stesso periodo del 2013 e la richiesta internazionale non accenna a diminuire. Il mercato coreano è quello principale con 8425 tonnellate (aumento del 21%), seguito da quello giapponese con 7500 tonnellate (aumento del 2%), e da Hong Kong con 7200 tonnellate di frattaglie di cui il 98% di trippa (aumento del 2%). Previsioni favorevoli quest'anno anche per le vendite verso l'Indonesia che ha da poco semplificato le norme di importazione ed ha visto aumentare dell'800% l'acquisto di frattaglie australiane.

mercoledì 4 dicembre 2013

Riaperto l'export di trippa verso il Giappone

Una recente missione in terra nipponica di un contingente irlandese composto da rappresentanti dell'industria di lavorazioni carni e del dipartimento dell'agricoltura, ha avuto il successo sperato, riaprendo di fatto l'esportazione di trippa verso il Paese del Sol Levante. A seguito delle trattative intraprese dagli irlandesi, le autorità giapponesi hanno infatti revocato il divieto di importazione di frattaglie e carne bovina europea in vigore dal 2001 a seguito dell'epidemia di mucca pazza. Tremila tonnellate, per un valore di oltre dieci milioni di euro, sono i numeri della riapertura del commercio di carne e frattaglie tra le due nazioni. Il Giappone è il più grande mercato asiatico per l'esportazione bovina con un'alta domanda per trippa e frattaglie.

giovedì 24 ottobre 2013

Pubblicità di trippa a quattro ruote

Le esportazioni di frattaglie nell'America del Sud sono in questi ultimi anni aumentate notevolmente ed il Peru è uno dei Paesi responsabili di questa crescita che gli esperti del settore hanno etichettato come "fenomenale": si parla di oltre quindicimila tonnellate all'anno fra trippa, fegato, cuore e polmone. Da qualche giorno la U.S. Meat Export Federation, in collaborazione con il principale importatore locale - la ditta Halema - ha pensato di stimolare ulteriormente l'appetito dei trenta e passa milioni di peruviani, affiggendo coloratissime pubblicità sui camion che giornalmente distribuiscono carne e frattaglie nei negozi di tutto il Paese. Sette di questi veicoli così decorati gireranno non solo dunque per le strade della capitale Lima, ma anche nelle cittadine limitrofe e nelle campagne, percorrendo più di trentamila chilometri, ed esibendo suggestive immagini dedicate ai piatti locali, tra i quali anche il cau cau, una delle ricette tradizionali di trippa della cucina criolla.

sabato 27 luglio 2013

La trippa apre le porte all'esportazione

Sebbene le frattaglie siano raramente presenti sui menu dei ristoranti americani, rappresentano una delicatezza ricercata da Paesi stranieri come Egitto, Giappone, Peru e Messico. Secondo le stime della U.S. Meat Export Federation, l'organismo statunitense che controlla il commercio di carne con l'estero, le frattaglie hanno rappresentato nel 2012 il 28,4% del volume totale delle esportazioni di carne, un valore di oltre 703 milioni di dollari su un totale di cinque miliardi e mezzo di dollari complessivi, nuovo record per l'export di carne bovina negli Stati Uniti. La domanda di mercato delle frattaglie si basa quasi interamente sul commercio con l'estero: più del 75% della produzione di trippa, per esempio, viene importata dal Messico e dalle nazioni del Sudest asiatico. E le frattaglie giocano anche un importante ruolo nell'aprire nuovi mercati: spesso le nazioni straniere hanno una quota ben precisa che limita la quantità di carne bovina che può essere importata, ma questa non comprende le frattaglie che servono dunque da "apripista", soprattutto quando i Paesi non possono permettersi di acquistare tagli di carne di prima scelta ma sono invece favorevoli all'acquisto di proteine a basso costo.

sabato 2 giugno 2012

Esportate novemila tonnellate di trippa

Secondo un rapporto appena diffuso, le esportazioni australiane di frattaglie nei primi quattro mesi del 2012 hanno raggiunto un nuovo record di quasi trentanovemila tonnellate, un 2% in più dello scorso anno, ed un 6% in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Questo si deve in gran parte alle esportazioni verso la Russia e paesi asiatici come Corea, Giappone ed Hong Kong. In totale l'Australia ha esportato da gennaio ad aprile 2012 ben 9108 tonnellate di trippa, di cui 5587 tonnellate sono state importate da Hong Kong.

domenica 5 febbraio 2012

Più trippa, meno filetto

Il sito Vini e Sapori ha pubblicato l'articolo "Consumi, Coldiretti: filetto addio da 4 italiani su 10. Boom tagli diversi: dalla spalla alla pancia alla punta di petto le alternative per risparmiare con le ricette della tradizione" con i risultati emersi da un sondaggio della Coldiretti, articolo che qui ripropongo parzialmente:
Più di quattro italiani su dieci (43%) hanno iniziato ad acquistare tagli alternativi di carne, meno conosciuti e più economici, per risparmiare o semplicemente per creare nuove ricette. È quanto emerge da un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it per verificare gli effetti della crisi sui consumi di carne che sono la voce di spesa più importante per la tavola degli italiani che ne acquistano circa 92 chili a testa all'anno. Con la crisi - sottolinea la Coldiretti - ben il 35% degli italiani ha cominciato ad acquistare tagli diversi per risparmiare mentre l'8% dichiara di scegliere tagli differenti per creare nuove ricette. Appena il 5% - continua la Coldiretti - sceglie solo tagli pregiati mentre la metà (50%) non ha cambiato il proprio comportamento di acquisto nei consumi di carne. Si tratta - afferma la Coldiretti - del risultato delle nuove strategie messe in atto dal consumatore per risparmiare senza rinunciare alla qualità ma anche di un ritrovato desiderio di fantasia nel creare e rielaborare nuove ricette in cucina. È infatti importante proprio in un momento come questo - sottolinea la Coldiretti - valorizzare anche i tagli minori di carne nella consapevolezza che per esempio del bovino non esiste solo la richiestissima fiorentina ma ci sono altri tagli dal sapore caratteristico che appartengono alla tradizione culinaria italiana come per esempio i famosissimi bolliti piemontesi, la squisita la faentina (pancia tagliata a fette e cotta alla griglia), la lingua salmistrata e la trippa in umido [...]

giovedì 23 giugno 2011

Un miliardo di trippa

Un recente rapporto della Rabobank, istituto di credito finanziario specializzato nel settore agrituristico, rivela che l'esportazione nel 2010 di sottoprodotti di macelleria, come la trippa ed altre frattaglie, ha fruttato nel mercato neozelandese oltre un miliardo di dollari, aumentando il fatturato del settore del 20%. L'industria della lavorazione della carne locale negli ultimi venti anni si è evoluta espandendo le vendite di carne commestibile "non necessariamente tradizionale" ed alzando il guadagno medio di ciascun capo di bestiame a circa 224 dollari. L'esportazione è diretta principalmente verso i paesi asiatici.

domenica 10 ottobre 2010

Quanta trippa!

Secondo il calcolatore mondiale di Poodwaddle.com, che permette di seguire in tempo reale un numero impressionante di statistiche, dall'inizio del 2010 a tutt'oggi sono state macellate oltre 228.000.000 mucche. A quindici chili di trippa per capo di bestiame, ce n'è da accontentare tutti.

venerdì 1 ottobre 2010

Più auto, più trippa

Secondo il quotidiano "Meat Trade News Daily" il valore delle frattaglie negli Stati Uniti d'America è cresciuto quest'anno del 12% rispetto a quello del 2009. Uno dei motivi? La ripresa economica, che ha portato ad un incremento nella vendita delle automobili e di conseguenza ha aumentato la richiesta per i sedili in pelle. Responsabili del cambiamento nel prezzo del quinto quarto anche la rieducazione dei gusti dei consumatori (che hanno imparato ad apprezzare maggiormente la trippa) e la crescita delle esportazioni dei sottoprodotti di macelleria verso i mercati della Russia e del Medio Oriente.

lunedì 1 marzo 2010

Crolla la richiesta di trippa in Messico

Secondo il recente rapporto della U.S. Meat Export Federation - l'organizzazione responsabile dello sviluppo di mercati internazionali per la carne bovina americana - le esportazioni del 2009 hanno guadagnato negli ultimi mesi volume rispetto allo scorso anno ed hanno addirittura uguagliato o superato quelle dei principali mercati internazionali. Buon segno questo: nonostante il 2009 sia stato infatti fondamentalmente un anno di crisi, con un mercato mondiale calato in media del 16% (in Brasile ha superato il 23%, in Australia il 18.5% ed in Nuova Zelanda il 19%) il volume di esportazione di carne bovina negli Stati Uniti ha subito solo un calo del 9% se rapportato al 2008, ed il netto guadagno in chiusura di anno fa ben sperare per un 2010 in positivo. La ragione principale del declino viene attribuita alla diminuzione della domanda da parte del Messico dove, a causa della recente recessione economica ed alla svalutazione della moneta locale, l'importazione di carne e frattaglie è scesa del 27% in volume (291,700 tonnellate metriche) e del 35% in valore (909 milioni di dollari), influenzata pesantemente dalla trippa la cui richiesta è crollata rispettivamente del 52% e del 64%.

domenica 3 gennaio 2010

Tempo di statistiche

Nuovo anno, tempo di statistiche. Grazie al servizio Google Trend non è un problema analizzare i dati per due dei termini che più ci stanno a cuore, "trippa" e "lampredotto". Mentre le ricerche di "trippa" hanno subito tutto sommato nel 2009 una minima crescita rispetto agli anni passati, quelle di "lampredotto" si sono mantenute costanti. Il secondo grafico, quello che prende in considerazione le notizie di attualità indica invece per quest'ultimo termine un netto rialzo a metà anno, che è facile imputare alla querelle europea che lo ha visto in primo piano associato al divieto di vendere vino per strada. Le cinque città che dominano la classifiche per il maggior numero di ricerche effettuate su Google per queste due parole sono tutte italiane: Firenze (con la vittoria in casa del "lampredotto") ed a seguire, Pisa, Torino, Augusta e Milano.

martedì 15 dicembre 2009

Cala ancora il prezzo della trippa nel mondo

Secondo le stime della Meat & Livestock Australia, agenzia che offre servizi di marketing e di ricerca per 46,500 allevatori di carni rosse, il prezzo delle frattaglie, è stato relativamente basso nel mese di novembre. La trippa, assieme a cuore e polmoni, si è rivelata meno costosa rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con una caduta di prezzo dell'11% che ha abbassato il costo a 1.95 dollari al chilo. Anche in Giappone i prezzi sono calati, nonostante l'avvicinarsi del periodo di maggior consumo (dicembre/gennaio). Il rumine è adesso sufficientemente economico (3.22 dollari al chilo) da scoraggiare presso alcuni produttori il fenomeno dello stoccaggio. Sono invece saliti leggermente i prezzi nel Medio Oriente, dove è cresciuta la domanda di frattaglie sia bovine che ovine e caprine. Fonte: http://www.meattradenewsdaily.co.uk/news/151209/australia___beef_and_lamb_offal_prices.aspx.

martedì 28 aprile 2009

È tempo di recessione anche per la trippa

Secondo un articolo pubblicato su "FarmingUK", il prezzo delle frattaglie in Australia nel primo trimestre del 2009 è calato sensibilmente a causa della crisi economica che ha colpito i principali mercati, soprattutto Cina e Malesia. In Giappone il minor afflusso di clienti ai ristoranti ha portato ad una diminuzione del prezzo del rumine del 52% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre nella vicina Corea l'importazione di trippa è calata addirittura del 75% (150 tonnellate). Solo in Russia la trippa si è salvata dalla recessione: il prezzo del rumine è salito del 14% (ora va a 2.37 dollari al chilogrammo) mentre quello del reticolo è aumentato del 10% grazie alla forte domanda da Hong Kong, mercato nel quale l'importazione di trippa è salita del 62% (5008 tonnellate).