sabato 27 luglio 2013

La trippa apre le porte all'esportazione

Sebbene le frattaglie siano raramente presenti sui menu dei ristoranti americani, rappresentano una delicatezza ricercata da Paesi stranieri come Egitto, Giappone, Peru e Messico. Secondo le stime della U.S. Meat Export Federation, l'organismo statunitense che controlla il commercio di carne con l'estero, le frattaglie hanno rappresentato nel 2012 il 28,4% del volume totale delle esportazioni di carne, un valore di oltre 703 milioni di dollari su un totale di cinque miliardi e mezzo di dollari complessivi, nuovo record per l'export di carne bovina negli Stati Uniti. La domanda di mercato delle frattaglie si basa quasi interamente sul commercio con l'estero: più del 75% della produzione di trippa, per esempio, viene importata dal Messico e dalle nazioni del Sudest asiatico. E le frattaglie giocano anche un importante ruolo nell'aprire nuovi mercati: spesso le nazioni straniere hanno una quota ben precisa che limita la quantità di carne bovina che può essere importata, ma questa non comprende le frattaglie che servono dunque da "apripista", soprattutto quando i Paesi non possono permettersi di acquistare tagli di carne di prima scelta ma sono invece favorevoli all'acquisto di proteine a basso costo.

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