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giovedì 23 settembre 2021

A Catanzaro una strada dedicata al morzello

Il morzello ("morzeddhu") che si mangia a Catanzaro non è solo una pietanza tipica, ma è un piatto antico dalle marcate radici popolari, quindi rappresentativo dell'identità e delle usanze di una intera comunità. La cucina catanzarese è fatta di tradizioni e rituali, più che di semplici ingredienti, e nasce il bisogno di difendere e di recuperare le ricette tradizionali, che insegnano a non sprecare e che non mancano mai di seguire il ritmo della natura e delle stagioni, soprattutto in un territorio come quello catanzarese che fa del cibo una delle tradizioni più sentite.



A sottolineare quanto sia sentita la tradizione, venerdì 24 settembre alle ore 17:30 in Vico Primo Piazza Roma a Catanzaro, si svolgerà la cerimonia di scopertura della targa "Ruga d'o morzeddhu". Un traguardo fortemente voluto dalla Antica Congrega Tre Colli di Catanzaro, e raggiunto dopo un iter amministrativo articolato, che rappresenta motivo di piena soddisfazione per l'associazione che si impegna nella difesa delle tradizioni gastronomiche territoriali e segnatamente catanzaresi. Come afferma il Presidente dell'associazione, Francesco Bianco "Il piatto principe della cucina catanzarese deve avere anche un presidio di forte riconoscimento fisico" e la strada scelta, non a caso, è quella nella quale per decenni ha avuto la sede una delle storiche putiche (trattorie) della città, quella di "Pepè u russu", al secolo Giuseppe Mangone, deceduto alcuni anni fa.



"È fondamentale" - prosegue Bianco - "promuovere con vigore le ricchezze della nostra tradizione, nella fattispecie gastronomica, soprattutto nel caso in cui le stesse si pongano su un piano di rilevanza qualitativa e di considerevole diffusione popolare. Ciò è, peraltro, fondamentale per alimentare l'interesse dei giovani, che saranno gli unici a potere proseguire su questo percorso".

venerdì 26 luglio 2019

Letture estive

Questa settimana mi sono cimentato nella lettura di due volumetti, il primo acquistato usato al mercatino di una sagra paesana, attirato dal titolo che speravo mi avrebbe fatto scoprire citazioni en passe sulla trippa - "Il macellaio" di Alina Reyes - e l'altro invece comprato d'impulso in libreria sempre per via del titolo che in questo caso prometteva di parlare proprio di una ricetta tipica di Catanzaro, "Il morzello di Nancy Harena" di Lou Palanca. I due racconti non potrebbero essere più diversi.



"Il macellaio" narra la storia di una giovane francese che nel periodo delle vacanze lavora come cassiera in un negozio di macelleria. Qui ogni giorno il macellaio le sussurra oscenità a sfondo sessuale ed all'aumentare del caldo estivo aumenta pure il desiderio della ragazza. Ma si badi bene, non è un racconto di seconda categoria: quando venne pubblicato nel 1988 "Le boucher", questo il titolo originale, raggiunse nel giro di poco tempo il mezzo milione di copie vendute in Francia e scalò la classifica dei best-sellers in Inghilterra, consacrando la Reyes una delle nuove voci dell'erotismo letterario. Ma di trippa si parla? No, solo di frattaglie in questo breve paragrafo:
"Nella vetrina, in mostra come tanti oggetti preziosi, le diverse parti di maiale, vitello, manzo, agnello eccitavano la bramosia della clientela. Con toni che andavano dal rosa chiaro al rosso cupo, le carni catturavano la luce come gioielli viventi. Senza dimenticare le frattaglie, le magnifiche frattaglie, la parte più intima, più autentica, più segretamente evocatrice della bestia..."
Completamente differente il discorso invece per "Il morzello di Nancy Harena" inserito invece nella Piccola biblioteca di cucina letteraria, curata da Giovanni Nucci per Slow Food Editore. Questo è un volume di facilissima lettura che non deve mancare sugli scaffali degli amanti del quinto quarto. A firma del collettivo di intellettuali di origine calabrese che va sotto il nome di Lou Palanca, racconta dei preparativi per l'accoglienza di Nancy Harena, attrice che ha fatto fortuna in America, in procinto di tornare a far visita nel paese natale. Appena diffusa la notizia, quattro famiglie, a suon di alleanze e sabotaggi, si impegnano in una vera e propria sfida per contendersi l'onore di avere a pranzo l'illustre ospite. A chiusura di volume non manca la ricetta del morzello sia in dialetto calabrese che in italiano.

sabato 17 novembre 2012

Morzello.it

Con il patrocinio dell'Accademia della Trippa è stato riaperto su Internet questa settimana Morzello.it. Originariamente curato dalla Antica Congrega dei Tre Colli, il sito si ripropone con una nuova grafica, elegante e di semplicissima navigazione, ed è dedicato esclusivamente alla tipica specialità di trippa di Catanzaro. La leggenda vuole che il morzeddhu, sia stato inventato durante il periodo natalizio da una donna dalle mille risorse che, rimasta sola dopo aver perso il marito, e lavorando per tirare avanti la famiglia come addetta alla pulizia del cortile del macello, non avendo niente da mangiare per le feste, preparò una zuppa di "carne" utilizzando le frattaglie che altrimenti sarebbero state destinate alla discarica.