Il morzello ("morzeddhu") che si mangia a Catanzaro non è solo una pietanza tipica, ma è un piatto antico dalle marcate radici popolari, quindi rappresentativo dell'identità e delle usanze di una intera comunità. La cucina catanzarese è fatta di tradizioni e rituali, più che di semplici ingredienti, e nasce il bisogno di difendere e di recuperare le ricette tradizionali, che insegnano a non sprecare e che non mancano mai di seguire il ritmo della natura e delle stagioni, soprattutto in un territorio come quello catanzarese che fa del cibo una delle tradizioni più sentite.
A sottolineare quanto sia sentita la tradizione, venerdì 24 settembre alle ore 17:30 in Vico Primo Piazza Roma a Catanzaro, si svolgerà la cerimonia di scopertura della targa "Ruga d'o morzeddhu". Un traguardo fortemente voluto dalla Antica Congrega Tre Colli di Catanzaro, e raggiunto dopo un iter amministrativo articolato, che rappresenta motivo di piena soddisfazione per l'associazione che si impegna nella difesa delle tradizioni gastronomiche territoriali e segnatamente catanzaresi. Come afferma il Presidente dell'associazione, Francesco Bianco "Il piatto principe della cucina catanzarese deve avere anche un presidio di forte riconoscimento fisico" e la strada scelta, non a caso, è quella nella quale per decenni ha avuto la sede una delle storiche putiche (trattorie) della città, quella di "Pepè u russu", al secolo Giuseppe Mangone, deceduto alcuni anni fa.
"È fondamentale" - prosegue Bianco - "promuovere con vigore le ricchezze della nostra tradizione, nella fattispecie gastronomica, soprattutto nel caso in cui le stesse si pongano su un piano di rilevanza qualitativa e di considerevole diffusione popolare. Ciò è, peraltro, fondamentale per alimentare l'interesse dei giovani, che saranno gli unici a potere proseguire su questo percorso".
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