martedì 8 luglio 2014

Miscuglio di mucca alla cinese



Ennesima tappa nel mio "Tour de tripe"®, la strampalata avventura gastronomica mirata ad assaggiare il maggior numero di piatti differenti di quinto quarto: stavolta sono andato a finire nel distretto internazionale di Seattle, presso il ristorante cinese New Hong Kong, specializzato in dim sum, un tipo di cucina della Cina meridionale che comprende una vasta gamma di piatti in piccole porzioni da accompagnarsi al tè. Qui sono riuscito a scovare l'elusiva zuppa di trippa conosciuta come "niu za", o "ngau jaap" in Cantonese, una gustosa preparazione in questo caso a base di centopelli, nervetti (tendini bovini) e ravanello cinese, e guarnita da cipolline fresche. Nel suo "habitat naturale" questo piatto è cibo di strada, una popolare specialità popolare fatta sobbollire lentamente per ore in grandi pignatte ai bordi della via e venduta ai passanti alla stregua dei trippai che a Firenze vendono i panini al lampredotto. Gli ingredienti variano da ricetta a ricetta: non per niente "niu za" significa letteralmente "miscuglio di mucca". Ogni tipo di frattaglia è dunque permesso e di questa zuppa corroborante se ne trovano quindi versioni più ricche che oltre ai nervetti utilizzano budella, fegato, rognoni ed anche sangue bovino. I trippai cinesi la servono accompagnata da tofu, carote o patate in ciotole da asporto e la zuppa può essere ulteriormente insaporita con condimenti dolci o piccanti. Il sapore della versione di "niu za" che ho gustato questo fine settimana era decisamente orientale: un brodo scuro, appena leggermente colloso, aromatizzato da spezie esotiche, si sposava magnificamente con la trippa, tenerissima, i nervetti ed il "daikon", quel ravanello bianco gigante originario dell'Asia Orientale il cui nome, di derivazione giapponese, significa "grossa radice". Un piatto da mettere decisamente sulla lista di quelli da assaggiare almeno una volta.

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