martedì 5 marzo 2024

Natura morta con menudo

Lo scorso 22 febbraio ad Orange, dopo una ristrutturazione durata tre anni, ha riaperto al pubblico lo Hilbert Museum of California Art, il museo della Chapman University con opere che raccontano la complessa storia e la vivacità culturale della California. A fianco di una delle più grandi collezioni di arte narrativa, sono state allestite otto mostre temporanee quasi esclusivamente di arte californiana del XX secolo. Una di queste è "Emigdio Vasquez: Works from the Fred Ortiz Collection" dedicata a colui che è passato alla storia come il "padrino degli artisti ispanici".



Uno dei quadri di Emigdio Vasquez in mostra è "Menudo still life" ("Natura morta con menudo") del 1989 che ritrae una scena di semplicità domestica dal significato profondo. L'opera non solo celebra la tradizionale zuppa di trippa messicana, ma sottolinea l'impegno del museo nel mettere in evidenza le diverse narrazioni all'interno della scena artistica, presentandosi come uno spazio dinamico per la scoperta, l'educazione e l'apprezzamento del contributo artistico della California. In concessione dalla collezione privata di Fred Apodaca Ortiz il quadro mostra il menudo dipinto con la stessa maestosità che ci si potrebbe aspettare da una natura morta con frutta di epoca barocca: la scodella è accompagnata da una cipolla, da peperoncini piccanti, da un limone tagliato a metà e da una tortilla di mais arrotolata, ingredienti che tradizionalmente sono associati alla degustazione di questa tipica ricetta. E la zuppa di trippa alla messicana era anche il piatto forte di Vasquez, che nei fine-settimana serviva il menudo ai suoi amici artisti chicani.



Emigdio Vasquez (1939-2014) ha dipinto più di trenta murales pubblici e realizzato più di quattrocento quadri che documentano la storia chicana e latino-americana del XX secolo in America. Fondendo gli elementi del realismo sociale e del super-realismo in composizioni dai colori caldi, le sue opere raccontano la vita quotidiana dei lavoratori del "barrio", il loro essere marginalizzati in bilico tra culture e confini, registrando la loro lotta per la sopravvivenza ma con dignità, senza sentimentalismi.

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