venerdì 29 novembre 2019
Trippa sull'Appennino ligure
Il locale Passocento, inaugurato lo scorso agosto sul valico Centocroci dell'Appennino ligure, organizza per sabato 30 novembre alle 19:30 una serata dedicata alla trippa. Il menù - al costo di 25 euro a persona - include anche tagliatelle al ragù di salsiccia, salumi e torta fritta, dolce della casa, acqua, vino e caffè. È gradita la prenotazione telefonando allo 0187.1858408. Inserita in una cornice naturale bellissima, la località si trova ad un'altitudine di 1055 metri sulla strada statale 523 che congiunge il Comune di Varese Ligure in provincia di La Spezia, con quello di Albareto in provincia di Parma.
Serata della tradizione con trippa
Il ristorante La terra delle tradizioni (via Albert Einstein 23, 20821 Meda, tel. 0362.1581513), capitanato dallo chef Samuele Ferrario, propone per stasera 29 novembre, una serata a tema durante la quale verrà offerta la possibilità di assaporare piatti tipici lombardi fra i quali la trippa, la cassoeula ed il bollito con la salsa verde. La cena sarà allietata da musica dal vivo e karaoke con Tony.
mercoledì 27 novembre 2019
Ramen con trippa
Avevo già mosso i primi passi nell'affascinante mondo delle preparazioni asiatiche di trippa, assaggiando a Firenze il ramen col lampredotto. L'occasione per riavvicinarmi al paese del Sol Levante, sempre senza uscire dai confini nazionali, ed aggiungere un'altra tappa al mio inarrestabile "Tour de tripe"® mi è stata offerta quando, girovagando per le strade di Milano, mi sono soffermato ad esaminare il menù del ristorante Zazà Ramen, ristorante che si sottotitola "Noodle bar & restaurant" ma che - lungi dall'essere un altro ristorante giapponese - propone un'interpretazione italiana, fresca e gustosa del ramen, il popolarissimo piatto di spaghettini preparati in maniera tradizionale ma con un tocco italiano. La soddisfazione è stata enorme quando ho notato che qui proponevano l'ibukuro ramen, considerando che per deformazione professionale una delle poche parole di giapponese che conosco è appunto "ibukuro" che significa "stomaco".
La gentilissima cameriera ha confermato che si trattava appunto di una preparazione a base di trippa e dunque, assieme al doveroso bicchiere di Asahi Super Dry, una delle mie birre preferite, ho ordinato e degustato una scodella fumante di trippa stufata, cavolo verza, sedano rapa, uovo sodo, konnyaku (la radice di una pianta giapponese), alghe, e gli spaghettini di grano tenero (nudolini orientali) nel brodo insaporito da zenzero, saké e salsa di soia profumata al katsuobushi (tonno palamita). Ramen con trippa, buona la seconda.
La gentilissima cameriera ha confermato che si trattava appunto di una preparazione a base di trippa e dunque, assieme al doveroso bicchiere di Asahi Super Dry, una delle mie birre preferite, ho ordinato e degustato una scodella fumante di trippa stufata, cavolo verza, sedano rapa, uovo sodo, konnyaku (la radice di una pianta giapponese), alghe, e gli spaghettini di grano tenero (nudolini orientali) nel brodo insaporito da zenzero, saké e salsa di soia profumata al katsuobushi (tonno palamita). Ramen con trippa, buona la seconda.
Per un giorno tutti i quaderni di Troppa Trippa al 50%
Arrivano le offerte del Black Friday anche per i Quaderni di TroppaTrippa.com. Venerdì 29 novembre infatti (e solo per un giorno) visitando la pagina speciale ed esclusiva, non raggiungibile dal sito, sarà possibile acquistare qualunque quaderno a metà prezzo (5 euro invece di 10) e come sempre le spese di spedizione sono incluse. Il Black Friday - che tradotto significa letteralmente "Venerdì nero" - è negli Stati Uniti d'America il giorno successivo al Giorno del ringraziamento e tradizionalmente dà inizio alla stagione degli acquisti natalizi. Si tratta di una "ricorrenza commerciale" che sta prendendo piede anche qui in Italia, durante la quale la maggior parte dei negozi offrono sconti particolarmente allettanti su tutta la merce.
lunedì 25 novembre 2019
Serata con trippa, porri e fagioli
Il Guitar Pub di Genola, in provincia di Cuneo, propone per venerdì 29 novembre alle ore 20, una cena a base di trippa, porri e fagioli "all'insegna della leggerezza" con porzioni da mezzo chilo al prezzo di nove euro. Le prenotazioni sono obbligatorie (tel. 349.4631213).
venerdì 22 novembre 2019
Sono tornate le frattaglie a Fiesole
È in pieno svolgimento a Fiesole, in provincia di Firenze, l'annuale Sagra delle frattaglie presso la Casa del Popolo. L'evento si protrarrà fino all'8 dicembre.
lunedì 18 novembre 2019
La trippa di nuovo a Racconigi
Torna a Racconigi, in provincia di Cuneo, l'annuale appuntamento con "Racconigi in trippa" che quest'anno si aprirà alle ore 20 del 29 e del 30 novembre con la cena "La De.Co. in trippa" presso il salone dell'ex cinema San Giovanni. In queste due occasioni conviviali sarà possibile non soltanto gustare un ghiotto passato di verdure con trippa, ma anche altri prodotti tipici del territorio e le specialità gastronomiche di Racconigi: real cappone, real biscotto, e more di gelso.
venerdì 15 novembre 2019
Ancora un crimine legato alla trippa
mercoledì 6 novembre 2019
Menudo! (Ma anche no)
La notizia che la catena di fast food americana Taco Bell, specializzata in piatti di ispirazione tex-mex, abbia aggiunto per il solo mese di novembre nel suo menù anche il menudo, la popolare zuppa di trippa alla messicana, è subito andata virale mettendo subito in allerta i ricercatori di Politifact, il progetto non-profit che si occupa di verificare la veridicità di quanto giri in Rete. Immediata ed inequivocabile la sentenza: si tratta di una "fake news", una bufala (e non stiamo parlando di mozzarella).
lunedì 4 novembre 2019
Il panino al langotto
Ben vengano le contaminazioni gastronomiche se la "fusion" avviene tra il panino al lampredotto ed i tradizionali sapori della Langa piemontese. L'occasione per gustare l'innovativo "panino al langotto" (simpatico neologismo ottenuto combinando "langa" e "lampredotto") è stata offerta dai ragazzi della Macelleria Doglianese, che è anche salumeria e gastronomia, in occasione della Fiera dei Santi di Dogliani del 2 novembre. Una volta entrati in possesso del lampredotto - di fatto sconosciuto in questa regione - lo hanno fatto bollire in un ricco brodo insaporito dal tripudio di verdure solitamente usate nella preparazione della cisrà per proporlo poi "alla fiorentina", ovvero nel panino (servito volendo con un po' di piccante, ma rigorosamente bagnato nel brodo di cottura), sebbene con interessanti concessioni appunto ai sapori locali, nella fattispecie quelli dei condimenti più famosi come il bagnetto verde e la bagna càuda.
Ricetta nata nel XIX secolo alla corte di re Carlo Alberto per insaporire la carne, il "bagnet verd" - oggi uno dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) - è una tipica salsa piemontese a base di prezzemolo, aglio e acciughe sotto sale, che si accompagna tipicamente al bollito. Il "panino al langotto con bagnet verd" ha dunque regalato sensazioni simili a quelle conosciute ed apprezzate nel panino fiorentino originale, visto che già dal primo morso ha riportato subito alla mente il sapore della più tradizionale salsa verde.
Ben differente è risultato invece al palato l'assaggio dell'indovinato "panino al langotto con la bagna càuda". Salsa tipica autunnale che si racconta venisse preparata per ricompensare i vendemmiatori del lavoro prestato, e quindi "di stagione", la bagna càuda è una preparazione che si ottiene con un trito di aglio e acciughe dissalate e diliscate, il tutto fatto sciogliere a fuoco lento in olio extravergine d'oliva. A dispetto degli ingredienti per così dire "forti", la bagna càuda ha impreziosito questo insolito panino al lampredotto esaltandone il gusto a tutto tondo che ha decretato a pieno il successo dell'esperimento.
Allestito nel cortile sul retro del negozio, il "banchino del trippaio" doglianese ha riscosso notevole successo ed un alto indice di gradimento per la saporita novità, complice anche il prestigio della Macelleria Doglianese, già rinomata per le sue preparazioni gastronomiche come la trippa in umido doglianese, la finanziera di frattaglie, e ovviamente la cisrà.
Ricetta nata nel XIX secolo alla corte di re Carlo Alberto per insaporire la carne, il "bagnet verd" - oggi uno dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) - è una tipica salsa piemontese a base di prezzemolo, aglio e acciughe sotto sale, che si accompagna tipicamente al bollito. Il "panino al langotto con bagnet verd" ha dunque regalato sensazioni simili a quelle conosciute ed apprezzate nel panino fiorentino originale, visto che già dal primo morso ha riportato subito alla mente il sapore della più tradizionale salsa verde.
Ben differente è risultato invece al palato l'assaggio dell'indovinato "panino al langotto con la bagna càuda". Salsa tipica autunnale che si racconta venisse preparata per ricompensare i vendemmiatori del lavoro prestato, e quindi "di stagione", la bagna càuda è una preparazione che si ottiene con un trito di aglio e acciughe dissalate e diliscate, il tutto fatto sciogliere a fuoco lento in olio extravergine d'oliva. A dispetto degli ingredienti per così dire "forti", la bagna càuda ha impreziosito questo insolito panino al lampredotto esaltandone il gusto a tutto tondo che ha decretato a pieno il successo dell'esperimento.
Allestito nel cortile sul retro del negozio, il "banchino del trippaio" doglianese ha riscosso notevole successo ed un alto indice di gradimento per la saporita novità, complice anche il prestigio della Macelleria Doglianese, già rinomata per le sue preparazioni gastronomiche come la trippa in umido doglianese, la finanziera di frattaglie, e ovviamente la cisrà.
domenica 3 novembre 2019
Una bella ciotola di trippa calda
Sabato 2 novembre ennesima, gloriosa tappa del "Tour de tripe"® con sosta doverosa stavolta in quel di Dogliani, in provincia di Cuneo, dove ogni anno si celebra la Fiera dei Santi con l'attesa distribuzione della cisrà. La preparazione di questa zuppa a base di trippa e "cisi" (ceci rotti tradizionalmente rimasti invenduti) è cominciata già dal giorno precedente, con numerosissimi volontari di tutte le associazioni locali (Pro loco Dogliani, Pro loco Castello, Protezione Civile, Alpini, Bersaglieri, Cacciatori, Rugbisti, Centro dei mussulmani, Volontari 118, Vigili del Fuoco, Volontari San Giuseppe, e Dogliani Eventi) che si sono avvicendati prima nella pulizia e preparazione delle verdure, quindi - fin dalle primissime ore del mattino - nell'incessante mescolare la cisrà cucinata in ventidue pentoloni da centocinquanta litri (circa duecento porzioni di trippa ciascuno se non ricordo male).
La coda di coloro che volevano acquistare la cisrà si è formata già dalle prime ore del mattino - alle sette e mezzo vi erano almeno un paio di dozzine di persone in attesa - chi con la pentola a pressione di casa o altri contenitori adatti all'asporto, chi invece pronto ad assaporare una ciotola fumante all'interno della tensostruttura eretta nella piazza dietro la chiesa della Confraternita dei Battuti. La distribuzione è proseguita tutta la mattina fino ad esaurimento e la zuppa di trippa, preparata secondo l'antica ricetta che solo le cuoche locali conoscono, ha ancora una volta degnamente rappresentato la tradizionale accoglienza doglianese.
Si narra infatti che a partire dal Seicento a Dogliani i membri della Confraternita dei Battuti offrissero una ciotola fumante di cisrà a chi, stanco ed affaticato, giungeva alla Fiera dei Santi dopo aver percorso a piedi lunghissime distanze per partecipare alle funzioni religiose ed all'ultimo mercato prima della stagione invernale.
Dopo essermi gustato anch'io una ciotola di cisrà - accompagnata ovviamente da un bicchiere di vino Dogliani Doc - ho visitato in anteprima la chiesa della Confraternita, edificio sacro in barocco piemontese, sede dei confratelli e foresteria nella quale ha avuto origine la tradizione della distribuzione di trippa ricordata ogni 2 novembre.
C'è comunque ancora tempo per gustare la cisrà: fino al 10 novembre infatti la saporita zuppa viene offerta nelle osterie, locande, trattorie e ristoranti di Dogliani appaiata a menù che propongono piatti legati alla tradizione autunnale di Langa.
La coda di coloro che volevano acquistare la cisrà si è formata già dalle prime ore del mattino - alle sette e mezzo vi erano almeno un paio di dozzine di persone in attesa - chi con la pentola a pressione di casa o altri contenitori adatti all'asporto, chi invece pronto ad assaporare una ciotola fumante all'interno della tensostruttura eretta nella piazza dietro la chiesa della Confraternita dei Battuti. La distribuzione è proseguita tutta la mattina fino ad esaurimento e la zuppa di trippa, preparata secondo l'antica ricetta che solo le cuoche locali conoscono, ha ancora una volta degnamente rappresentato la tradizionale accoglienza doglianese.
Si narra infatti che a partire dal Seicento a Dogliani i membri della Confraternita dei Battuti offrissero una ciotola fumante di cisrà a chi, stanco ed affaticato, giungeva alla Fiera dei Santi dopo aver percorso a piedi lunghissime distanze per partecipare alle funzioni religiose ed all'ultimo mercato prima della stagione invernale.
Dopo essermi gustato anch'io una ciotola di cisrà - accompagnata ovviamente da un bicchiere di vino Dogliani Doc - ho visitato in anteprima la chiesa della Confraternita, edificio sacro in barocco piemontese, sede dei confratelli e foresteria nella quale ha avuto origine la tradizione della distribuzione di trippa ricordata ogni 2 novembre.
C'è comunque ancora tempo per gustare la cisrà: fino al 10 novembre infatti la saporita zuppa viene offerta nelle osterie, locande, trattorie e ristoranti di Dogliani appaiata a menù che propongono piatti legati alla tradizione autunnale di Langa.
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