IL CARRETTO DEL TRIPPAIOLasciamoci dunque incantare da Miriam Serni Casalini, che ha tante cose da raccontare, che allegra e imprevedibile improvvisa filastrocche, che dedica un'ode alla memoria del maiale, sacrificato al piacere del palato. "Il Buglione" è un libro da leggere tutto d'un fiato, grazie al quale alla fine, oltre ad aver passato qualche ora lieta, saprete anche perché lo stracotto non è adatto alle donne in carriera... e per non lasciare a bocca asciutta dopo tanto parlare di cucina troverete, anch'esse scandite secondo i mesi dell'anno, le ricette che compendiano il meglio della tradizione toscana. "Il Buglione" di Miriam Serni Casalini, inserito nella Collana Il Segnalibro, sarà disponibile a dicembre al costo di 15 Euro ma può essere prenotato fin da subito sul sito della casa editrice Sarnus a prezzo scontato.
Ce n'era in Sant'Ambrogio e in San Lorenzo
in San Frediano e in via de' Cimatori,
carretti verdi che mandavan fuori
l'odoroso bollir del lampredotto.
"La voglio nella croce!!"
"A me spugnosa!!"
"Nella cuffia la vole, sora sposa?"
A sera c'era ressa dal trippaio
al chiaro lume dell'acetilene,
sostavan l'impiegato e l'operaio,
intorno c'era un volo di falene.
A far tacer lo stomaco bastava
il caldo lamporedotto nel panino,
e per finire in bello la serata,
niente di meglio che un bicchier di vino.
martedì 3 novembre 2009
Il Buglione
"Non aspettatevi un libro di ricette" - avverte Miriam Serni Casalini, autrice de "Il Buglione" - "piuttosto rime, storielle, filastrocche, usi, ricordi di cucina, di cibi, il tutto accompagnato da proverbi, linguaggio di antica sapienza, un dire semplice che esce immediato ad aprire e concludere un discorso, racchiude il nocciolo della questione, proverbi che stanno bene nelle cucine, e nella vita. Una macedonia piacevole, un buglione insomma, che diverte chi legge. Scrivere di cose del passato mi dà gioia, e questa è già una soddisfazione che tiene occupata la mente mentre il cuore si tuffa nei ricordi". E di questo si tratta: uno zibaldone di memorie, proverbi, racconti, versi, consigli e aneddoti che una provetta narratrice, sul filo dei mesi dell'anno, e passando leggera da un tema all'altro, trasforma in una piacevolissima lettura. C'è tanto odore di buona cucina nelle pagine de "Il Buglione", vicende e situazioni di quando il focolare era il centro della casa, anzi, era la casa: non linda e asettica come un'infermeria, ma un ambiente caldo, vivo, dove tutti trascorrevano la maggior parte del tempo, senza il rumore di fondo della televisione. Quando la cucina dispensava non solo calore ma anche sapienza, esperienza, amore... Cose di un altro mondo. Non un inno nostalgico al passato, tuttavia, ma un libro gioioso e scoppiettante, divertente dalla prima all'ultima pagina, come dimostra la presenza anche di una rima sulla trippa:
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