Vero baluardo mugellano del lampredotto, Il chioschino del quinto quarto di Lorenzo Buccianti, da qualche anno a questa parte è l'unico che salvaguardia la tradizione della trippa in tutto il Mugello, spostandosi ogni giorno della settimana nei dintorni di Scarperia e non disdegnando la consegna a domicilio del vero cibo di strada fiorentino. Il punto di forza è e rimane il panino al lampredotto, ma nel suo menù si trovano anche altre specialità come trippa, nervetti e poppa.
In occasione del secondo appuntamento estivo del 2021, Aperitivo in pineta, Lorenzo ha riproposto l'abbinamento spritz-lampredotto da gustare - "stesi sulla coperta, al tramonto" - nel parco appena fuori il centro abitato di Scarperia. La coperta a dire il vero non me la sono portata, ma l'invito l'ho accolto volentieri, e dopo una deliziosa gita fuori porta in Vespa, ho potuto assaggiare la combinazione "diversa" su uno dei tavoli di legno disponibili nel parco. Al posto del panino ho però optato per il lampredotto al piatto, nelle due versioni, con patate e bollito con piccante e salsa verde. Un applauso per l'iniziativa, vera valvola di sfogo dopo una giornata di duro lavoro: godersi spritz e lampredotto all'ombra dei pini, baciato dal sole, senza più alcun dovere, libero di soffermarmi a gustare la cena letteralmente boccone dopo boccone (ed il lampredotto con patate era veramente delizioso!) è stato un toccasana per il corpo e per la mente.
(Poi ho dovuto constatare di non avere più l'età per sciropparmi, tra anda e rianda, un'ottantina chilometri in Vespa, ma questa è un'altra storia).
mercoledì 28 luglio 2021
martedì 20 luglio 2021
Panino al seitanotto
Per assaggiare i piatti più disparati di trippa si può dire che abbia girato mezzo mondo. Oggi il dovere di cronaca mi ha portato dall'altra parte di Firenze, nella zona di Novoli, dove si trova il microristorante Olistic House. Questa startup innovativa, pensata come studio di trattamenti olistici nel quale il cibo viene condiviso come esperienza non violenta e sostenibile - alla guida di Ida e dello chef Tano, per i quali l'alimentazione rappresenta una reale possibilità di cambiamento per il pianeta - per la gioia di tutti i fiorentini vegani propone nientemeno che un panino al "seitanotto", ovvero un "lampredotto" di seitan ricavato dal glutine del grano.
Venirne a conoscenza e provarlo è stato ovviamente tutt'uno. Da vero fiorentino, scettico quanto basta, in tutta onestà non mi aspettavo niente di che, ma devo dire che, per essere uno che il lampredotto lo mangia e lo conosce - permettetemi - visceralmente, l'esperienza di gustare il panino col seitanotto è risultata quanto di più vicino ci si possa aspettare a quella a cui aspira. Il merito va tutto allo chef, che innamoratosi di Firenze proprio grazie ad un panino al lampredotto, dopo aver abbracciato la filosofia vegana ha trascorso anni a perfezionare questa preparazione per ringraziare e rendere omaggio al capoluogo toscano che lo accoglie. Non per niente il seitanotto viene presentato come "Impavida alternativa del leggendario panino fiorentino", un sottotitolo che la dice lunga sul rispetto che lo chef mantiene nei confronti del panino-simbolo di Firenze, che anche per lui resta comunque insostituibile.
Accomodatomi nel dehor esterno del 1960 Cafè Design - insolito "urban bar" che fa da cassa di espansione al microristorante, ed assieme al quale i proprietari della Olistic House stanno portando avanti una collaborazione non solo di ristorazione complementare ma anche di rivalutazione urbanistica della zona - ho ordinato dunque l'insolito panino abbinato alla sua bella fresca birra rigorosamente artigianale, che all'amaro delicato unisce il pregio della sostenibilità essendo realizzata sfruttando niente meno che energia geotermica. Lascio alla descrizione del menù il compito di presentare il panino al seitanotto, visto che racconta meglio di quanto potrei fare, la passione e la cura che lo chef Tano dedica alla preparazione di questa proposta:
Venirne a conoscenza e provarlo è stato ovviamente tutt'uno. Da vero fiorentino, scettico quanto basta, in tutta onestà non mi aspettavo niente di che, ma devo dire che, per essere uno che il lampredotto lo mangia e lo conosce - permettetemi - visceralmente, l'esperienza di gustare il panino col seitanotto è risultata quanto di più vicino ci si possa aspettare a quella a cui aspira. Il merito va tutto allo chef, che innamoratosi di Firenze proprio grazie ad un panino al lampredotto, dopo aver abbracciato la filosofia vegana ha trascorso anni a perfezionare questa preparazione per ringraziare e rendere omaggio al capoluogo toscano che lo accoglie. Non per niente il seitanotto viene presentato come "Impavida alternativa del leggendario panino fiorentino", un sottotitolo che la dice lunga sul rispetto che lo chef mantiene nei confronti del panino-simbolo di Firenze, che anche per lui resta comunque insostituibile.
Accomodatomi nel dehor esterno del 1960 Cafè Design - insolito "urban bar" che fa da cassa di espansione al microristorante, ed assieme al quale i proprietari della Olistic House stanno portando avanti una collaborazione non solo di ristorazione complementare ma anche di rivalutazione urbanistica della zona - ho ordinato dunque l'insolito panino abbinato alla sua bella fresca birra rigorosamente artigianale, che all'amaro delicato unisce il pregio della sostenibilità essendo realizzata sfruttando niente meno che energia geotermica. Lascio alla descrizione del menù il compito di presentare il panino al seitanotto, visto che racconta meglio di quanto potrei fare, la passione e la cura che lo chef Tano dedica alla preparazione di questa proposta:
Passerina poco bagnata fatta in house da “i' semellaio”, seitan sbucciato e massaggiato con olio di cocco bio e tamari, salsa verde e salsa pizzichente, accompagnato da patate rotte e infornate.E l'avventura vegana è stata davvero coinvolgente, dalla simpatica presentazione nella gamella, al delizioso panino inzuppato ed incartato come si deve, con una base di familiarità garantita dalla salsa verde e da quella piccante. Il verdetto? Chi ha già mangiato un panino al lampredotto rimarrà leggermente spiazzato dal fatto che non sappia di lampredotto, tanto l'esperienza è vicina al quella del chiosco. Chi invece per scelta non mangia carne potrà finalmente condividere un momento così tipicamente fiorentino senza alcun rimpianto, se non quello che un panino al seitanotto finisce troppo presto.
venerdì 16 luglio 2021
Lampredotto alla diavola
Mi ci è voluto un po' - otto anni per la precisione - perché le stelle si allineassero e potessi finalmente gustare il lampredotto alla diavola proposto dalla Vecchia osteria del Nacchero. Il fatto che sia ancora sul menù a distanza di così tanto tempo è una chiara indicazione che non si tratta di un capriccio dello chef ma di uno dei cavalli di battaglia del ristorante fiorentino, accanto alle altre ricette casalinghe "alla vecchia maniera". Se vi piace il piccante giusto e non esagerato, ve lo consiglio vivamente.
lunedì 12 luglio 2021
Una copia del primo Troppa Trippa su eBay
Una copia originale del primo volume "Troppa Trippa", esaurito da anni, è apparsa oggi in vendita su eBay Italia. Il volume, come riporta la scheda, è in "condizioni molto buone, tracce d'uso e del tempo" ed è in vendita al prezzo di 9,99 Euro (più 4,99 Euro di spedizione postale). Ormai introvabile, nelle sue quasi duecento pagine contiene la storia dei trippai dall'antichità ad oggi, tantissime ricette, curiosità sulla trippa, notizie sulle confraternite italiane e straniere per la promozione della trippa nel mondo, la trippa nella poesia, nella letteratura e nei fumetti, modi di dire e proverbi sulla trippa e molto altro ancora.
Iscriviti a:
Post (Atom)