domenica 1 maggio 2016
Il lampredotto dell'Eldorado
La collana dei Quaderni di TroppaTrippa.com si arricchisce di una nuova pubblicazione. Seguendo la strada intrapresa con i precedenti volumi di ricette di trippa italiane, francesi, africane ed asiatiche, questo nuovo Quaderno fa da compendio virtuale alle Ricette col lampredotto proponendo un libretto di centotrenta anni fa sotto forma di ristampa anastatica, restituito nella sua versione originale dopo un attento restauro. Come la rara monografia del poeta francese Gustave Le Vavasseur (abbinata a "Ricette francesi di trippa") e la fedele riproduzione del libretto promozionale della United Cattle Products Ltd. del 1932 ("The 99 Recipe Book"), si tratta di un Quaderno che non può mancare nella biblioteca dell'appassionato del quinto quarto. Secondo l'etimologia popolarmente accettata, il nome "lampredotto" sembra riallacciarsi alla lampreda, che è una specie di anguilla un tempo molto comune nelle acque dell'Arno, il fiume che attraversa Firenze, si dice per il fatto che la conformazione di questa trippa ricordi quello della bocca di una lampreda. D'altra opinione è invece L. Andreana, autore di questo Almanacco dell'Eldorado, che nel segnalare la sostanziale differenza tra la lampreda, pesce di mare, ed il lampredotto, "pesce di fiume, corto e tozzo, fatto ad anelli circolari", ci parla invece di una preparazione di budella animali, "avvoltolati [sic!] intorno a se stesse" da ricordare la forma appunto di questo pesciolino, che i biologi catalogano come petromyzon (o anche lampetra) fluviatilis. Sfuma dunque anche la teoria di molti che ritenevano che la parola "lampredotto" fosse dovuta all'abbinamento gastronomico di trippa e lampreda in una ricetta non giunta fino a noi. La ricetta mancante, in questo caso, è un'altra: una preparazione conosciuta dagli antichi auguri romani come "edolauro" o "laurodino" e celebrata dallo stesso Orazio, scomparsa poi dalle tavole romane a seguito dell'invasione dei barbari. Qualunque sia il lampredotto in questione – l'abomaso di oggi o la ricetta riscoperta in questo Almanacco – pur sempre di frattaglie si tratta. Non é dato sapere quante copie ancora esistano in circolazione dell'Almanacco dell'Eldorado originale; di certo vi è che le ricerche effettuate su Internet non restituiscono alcun risultato. Siamo davanti ad una pubblicazione "invisibile" agli odierni canali d'informazione, ritrovata fortuitamente presso un libraio antiquario, che sarebbe scomparsa nel dimenticatoio (e con essa una ricetta per noi così importante) se non ci fossimo presi la briga di ripubblicarla nella nostra modesta serie di Quaderni di trippa. Fanno come sempre da corollario a questa nuova pubblicazione il sito Internet TroppaTrippa.com interamente dedicato a quello che viene simpaticamente apostrofato come il "quinto quarto" che si propone di raccogliere, integrare e presentare nuovo materiale, idee, notizie e ricette insolite come parte del processo di pubblicazione, le pagine di Troppa Trippa blog e la comunità virtuale di Trippa! su Facebook che vogliono coinvolgere appassionatamente tutti quelli che non battono ciglio di fronte alla trippa, anche se è troppa. La collana dei Quaderni di TroppaTrippa.com realizzata con il patrocinio dell'Accademia della Trippa ed impreziosita da una sovraccoperta in carta gialla da macellaio - ha aperto la strada ad una ristampa per così dire "a fascicoli" dell'originale opera enciclopedica "Troppa Trippa", ma integrata, rivista e corretta con il nuovo materiale raccolto nel frattempo dall'autore, ristampa che proseguirà con volumi dedicati ad altre ricette internazionali, alla storia ed a curiosità sulla trippa. Una parte del ricavato della vendita di questo Quaderno, allo scopo di salvaguardare e promuovere la tradizione della trippa - viene devoluta a microfinanziamenti di progetti Kiva che hanno a che vedere con il quinto quarto.
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