sabato 21 marzo 2015
Ricette asiatiche di trippa
La collana dei Quaderni di TroppaTrippa.com si arricchisce di una nuova pubblicazione. Seguendo la strada intrapresa con i precedenti volumi di ricette italiane di trippa, ricette francesi, ricette di solo lampredotto ed infine ricette africane, in questo nuovo Quaderno dedicato all'Asia andremo alla scoperta di delizie gastronomiche di trippa in un continente le cui popolazioni non potrebbero essere più diverse tra loro. Dalla Russia alle steppe della Mongolia, dalla Turchia al Medio Oriente scopriremo dunque esotiche ricette che fanno uso di foglie di crisantemo, ananas, cocco, polvere di riso tostato o arachidi fritte. Ma le curiosità sul quinto quarto non si esauriscono qui: parleremo del rituale armeno che accompagna la degustazione del "khash", specialità riservata ai soli commensali maschi, e della trippa col botto; faremo conoscenza dell'imperatore cinese che andava pazzo per il bollito di trippa; scopriremo lo stufato di frattaglie che corroborava i fumatori di oppio thailandesi, o le ricette di trippa imperiali tramandate dal cuoco personale di Caterina di Russia; impareremo come preparare la trippa in salamoia che i vascelli inglesi trasportavano nei lunghi viaggi marittimi verso l'arcipelago malese, ma soprattutto troveremo una risposta al dubbio che da sempre ci assilla: ma in India, dove le mucche sono sacre, si mangia la trippa? Fanno come sempre da corollario a questa nuova pubblicazione il sito Internet TroppaTrippa.com interamente dedicato a quello che viene simpaticamente apostrofato come il "quinto quarto" che si propone di raccogliere, integrare e presentare nuovo materiale, idee, notizie e ricette insolite come parte del processo di pubblicazione, le pagine di Troppa Trippa blog e la comunità virtuale di Trippa! su Facebook che vogliono coinvolgere appassionatamente tutti quelli che non battono ciglio di fronte alla trippa, anche se è troppa. La collana dei Quaderni di TroppaTrippa.com realizzata con il patrocinio dell'Accademia della Trippa ed impreziosita da una sovraccoperta in carta gialla da macellaio - ha aperto la strada ad una ristampa per così dire "a fascicoli" dell'originale opera enciclopedica "Troppa Trippa", ma integrata, rivista e corretta con il nuovo materiale raccolto nel frattempo dall'autore, ristampa che proseguirà con volumi dedicati ad altre ricette internazionali, alla storia ed a curiosità sulla trippa. Una parte del ricavato della vendita di questo Quaderno, allo scopo di salvaguardare e promuovere la tradizione della trippa - viene devoluta a microfinanziamenti di progetti Kiva che hanno a che vedere con il quinto quarto.
venerdì 6 marzo 2015
Bloccate le importazioni di trippa in Indonesia
La trippa che si mangia in Indonesia è trippa indonesiana. Sembrerebbe un'inutile tautologia, invece il presidente Joko Widodo, al suo ultimo anno in carica, ha recentemente messo al bando tutte le frattaglie provenienti dall'estero, ad esclusione del fegato d'oca. A farne le spese è soprattutto l'Australia, che negli ultimi anni ha registrato una crescita del 170% nell'esportazione di trippa verso l'Indonesia ed ora si vede vietare da Giacarta il libero scambio commerciale. Soltanto alcune organizzazioni governative sono adesso autorizzate ad importare partite di quinto quarto e solo in caso di penuria o sbalzi di prezzo. La maggior parte degli operatori del settore e dell'opinione pubblica non gradisce questo monopolio statale: in Indonesia, dove le frattaglie fanno parte della tradizione gastronomica e vengono consumate dalla maggior parte della popolazione, questa manovra fiscale che punta alla promozione dell'autosufficienza nazionale, rischia di alimentare un mercato nero della trippa (la trippa australiana costa fino al 25% in meno di quella locale). Non si tratta però di una singolare crociata contro le frattaglie straniere (il riso e la soia sono i prossimi alimenti sulla lista del presidente), piuttosto di un tentativo di riportare a galla l'economia indonesiana: il deficit statale pone l'Indonesia fra le cinque economie più fragili del mercato asiatico e questo la rende vulnerabile sia dal punto di vista degli investimenti stranieri (e della fuga di capitale) che da quello dei prestiti internazionali. Russia, Cina ed India sono altre nazioni che ultimamente hanno adottato simili misure restrittive nel campo delle importazioni.
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