giovedì 14 marzo 2013

Un lampredotto da provare

Leonardo Romanelli ha recentemente pubblicato sul suo blog QuintoQuarto una presentazione del lampredotto alla diavola della Vecchia Osteria del Nacchero, articolo che qui ripropongo volentieri:
IL LAMPREDOTTO ALLA DIAVOLA
DELLA VECCHIA OSTERIA DEL NACCHERO
Quando si parla di piatti non "politically correct" ci si riferisce a quelli che hanno un impatto deciso con chi li mangia ovvero, niente di elegante e sfumato, anzi! Il lampredotto alla diavola della Vecchia Osteria del Nacchero a Firenze, risponde in pieno a questi requisiti: non fa parte della tradizione storica della cucina fiorentina, poiché il peperoncino non era usato in maniera così copiosa, ma certamente dà l'idea della pietanza che non ammette concessioni stilistiche all'eleganza. La lessatura del lampredotto avviene secondo i classici canoni, ovvero acqua e tutti gli odori dove viene tuffata la frattaglia che cuoce a lungo, per ammorbidire e aromatizzare la carne. Dopo, un trito abbondante di peperonino e qualche erba aromatica fa partire un soffritto dove crogiola il lampredotto: il risultato è quello di un cibo che non guarda in faccia nessuno, anzi vuole vedere il commensale in faccia, dove il pane non è accessorio ma parte integrante del pasto,che stimola le papille gustative in maniera epocale. Conviene per quel pasto non mangiare altro e meditare a lungo sul concetto di piccantezza!

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